Sant’Egidio “raddoppia” Nasce il centro di solidarietà

Realtà inaugurata nella casa di via Romagna abitata per anni dai coniugi Cramer Diventerà punto di riferimento per i volontari al servizio di chi si trova in difficoltà
Di Pierpaolo Pitich

«Nessuno è tanto povero da non poter aiutare chi è più povero di lui». Parte da questo messaggio l'opera portata avanti dalla Comunità di Sant'Egidio di Trieste che ieri ha inaugurato ufficialmente il Centro di Solidarietà nella casa di via Romagna, intitolato alla memoria di Claudio Cramer, che insieme alla moglie Duja ha abitato in quell'edificio per molti anni e che ha sempre voluto che la destinazione futura della struttura andasse ad attività caritatevoli e di beneficienza.

Presente in oltre 70 Paesi nel mondo, la Comunità di Sant'Egidio di Trieste nasce 25 anni fa, nel segno della preghiera e dell'aiuto ai poveri, ispirandosi ai valori della pace, dell'integrazione e dell'amicizia. Un centinaio le persone che operano all'interno della comunità, tra queste i Giovani per la Pace, studenti delle scuole superiori e dell'Università, che si sviluppa attraverso una serie di attività, che vanno nella direzione dei ragazzi, attraverso la Scuola della Pace, un servizio di doposcuola per i bambini delle scuole primarie (una cinquantina in totale), dove al sostegno scolastico si accompagna l'educazione ai valori della pace e dell'integrazione, fino al servizio per gli anziani che diventano protagonisti delle iniziative della Comunità a favore dei più poveri.

Accanto a questo c'è la Scuola di Lingua e Cultura Italiana, giunta al suo quinto anno di attività e che in totale ha visto nelle sue aule ben 400 studenti stranieri provenienti da più di 25 Paesi che hanno così potuto in modo gratuito conoscere la lingua, ma anche la cultura e le tradizioni del nostro Paese.

Ma il cuore della Comunità è senza dubbio il Centro di Solidarietà che incarna l'aiuto alle famiglie in difficoltà ma che diventa anche un'occasione di incontro, di ascolto dei problemi, delle sofferenze e delle speranze. Sono circa 1500 le borse della spesa che ogni anno vengono donate nell'appuntamento tradizionale del sabato, cui si aggiunge 1 tonnellata di vestiario, mentre sono 300 i panini che ogni settimana vengono distribuiti ai senza dimora.

«Ogni giorno ci misuriamo con una povertà sempre crescente e dove ci sono anche molte famiglie triestine» - ha sottolineato nel suo intervento Paolo Parisini, presidente Comunità Sant'Egidio Fvg, insieme alle responsabili delle varie attività Loredana Catalfamo, Emanuela Pascucci e Federica Marchi -. «Anche noi però chiediamo un aiuto alla città e alle istituzioni per riuscire a sistemare il tetto della struttura che ha bisogno di interventi urgenti».

Folto il parterre della autorità istituzionali alla cerimonia di inaugurazione del Centro di Solidarietà, dal prefetto Garufi alla presidente della Provincia Bassa Poropat, fino al sindaco Cosolini, che nei loro interventi hanno fatto riferimento ai tragici attentati di Parigi, sottolineando come «in questi momenti sia fondamentale l'apporto fornito dalle realtà che operano nel sociale».

In chiusura la benedizione della struttura da parte del Vescovo di Trieste Monsignor Giampaolo Crepaldi che si è soffermato «su un luogo nuovo che si aggiunge nella direzione dell'aiuto e dell'amore verso i poveri, in una città che ha molti problemi ma che è anche capace di dare molte risposte significative».

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