Savino e il Pd ai ferri corti sulle poltrone
Il sindaco di Cervignano, in contrasto sui nomi degli assessori, rinvia ancora il varo della sua giunta

Bonaventura Monfalcone-12.06.2017 Elezioni sindaco Savino-Cervignano-foto di Katia Bonaventura
CERVIGNANO. Il clima, nel centrosinistra cervignanese, non è dei migliori. La tensione è palpabile. Sono giorni che il sindaco di Cervignano, Gianluigi Savino, espressione della lista Il Ponte, alle prese con gli equilibri politici, tenta di chiudere la giunta. Facile a dirsi, difficile a farsi. Troppi pretendenti per pochi assessorati disponibili. Ci sono poi i partiti, che rivendicano il diritto di sedere in giunta. Ieri sera c’è stato il direttivo del Pd di Cervignano. La discussione è stata particolarmente accesa, anche per la presenza di ex Pd, oggi entrati all’interno di Mdp Articolo 1. Argomento all’ordine del giorno, ovviamente, i nomi scelti dal Pd per gli assessorati disponibili, da proporre a Savino.
Prima ancora di discuterne ufficialmente con il primo cittadino, tuttavia, già martedì sera, un esponente locale del partito, ha comunicato a un blog la squadra scelta dal Pd. Tre assessori: Marina Buda, vicesindaco, Andrea Zampar, come già annunciato, e l’assessore uscente Marco Cogato, al quarto mandato (terzo consecutivo). Fuori, dunque, Nicola Bergantin, che, secondo i dem, potrebbe essere il nuovo capogruppo di maggioranza. Il sindaco, contattato, non ha gradito la fuga in avanti. In queste ore si susseguono incontri e riunioni a porte chiuse. «La giunta sarà chiusa – puntualizza Savino, che non nasconde l’amarezza per la situazione che si è creata – quando sarò io a firmare il decreto».
Ora bisognerà attendere di capire le prossime mosse del sindaco di Cervignano. Accetterà il diktat del Pd e quindi si uniformerà alle regole della vecchia politica oppure alzerà la testa e farà sentire la sua voce? Agli assessori scelti dal Pd si aggiungono Federica Maule (indipendente, sostenuta dai Cittadini), Alessia Zambon (Sinistra Italiana) e Loris Petenel (Svolta di Sinistra). L’indipendente Giancarlo Candotto, il quarto candidato più votato in lista, è agguerrito e fa sentire la sua voce, forte e chiara. «Non intendo fare alcun passo indietro – le sue parole –. La lista Il Ponte è una civica di cui fanno parte anche gli indipendenti, che, in questa campagna elettorale, hanno avuto un ruolo importante. Abbiamo contribuito anche al raggiungimento dell’ottimo risultato. In consiglio sono stati eletti ben tre indipendenti e per indipendenti intendo le persone che non sono appoggiate da un partito o da un movimento politico. Parlo di me ma anche di Boris Mian e di Arianna Riva. Gli indipendenti hanno svolto un ruolo fondamentale. Credo si debba tenere conto di questo ottimo risultato nella formazione della giunta. Rivendico un assessorato e, come detto, non ho intenzione di fare passi indietro». Lo strassoldino Candotto, forte dei voti ottenuti, aggiunge: «Sono stato il quarto più votato in lista. La gente ha scelto le persone e non sempre il partito».
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