Savogna tappa della Romea Strata

SAVOGNA. Savogna d'Isonzo prima tappa – o ultima, a seconda del senso in cui la si percorre – di una nuova rotta di pellegrinaggio. È la Romea Strata, una via che unisce idealmente tutti i percorsi del Nordest italiano con l'antica strada Romea, la principale via attraversata dai pellegrini medioevali che da Venezia e dalle Alpi orientali volevano raggiungere a Roma. Il percorso nasce su iniziativa della Diocesi di Vicenza, che gode della collaborazione del Centro italiano studi compostellani, degli Amici dell'Hospitale di San Giovanni, degli Amici di Santiago e della Confraternita di San Bartolomeo. Questo gruppo di lavoro ha contattato il Comune di Savogna per ottenere il suo appoggio nella realizzazione del progetto di uno degli itinerari della “Romea Strata”, quello denominato “Romea Aquileiense”. Questo percorso parte in Slovenia, dal santuario della Madonna Addolorata di Merna, Castagnavizza, e subito entra in Italia per attraversare il territorio di Savogna, prima tappa del viaggio. Passando da Gabria, la via sale verso San Michele del Carso attraverso i sentieri del Cai, tocca il Monte Brestovec (qui i pellegrini potranno concedersi una deviazione percorrendo magari il rinnovato anello tra le memorie della Grande guerra) e arriva a San Michele, per scendere verso Sagrado e continuare a Fogliano, San Pier, Turriaco e via fino ad Aquileia. La via “Romea Aquileiense” prosegue poi fino a Portogruaro, dove incrocia la via “Allemagna” (che parte da Tarvisio): i due percorsi confluiscono prima nelle “Romea Annia” e poi nella “Romea Longobarda” che finisce a Lucca. Da dove i pellegrini possono raggiungere Roma attraverso la via Francigena. «Abbiamo aderito con grande piacere a questo progetto, che per noi non comporta alcun impegno particolare o vincolo, se non la disponibilità a ospitare sul territorio i simboli che guideranno i pellegrini, e a concedere il nostro patrocinio – dice il sindaco Alenka Florenin -. Crediamo che questa via possa rappresentare un modo per e far conoscere il nostro territorio e promuovere il turismo.
Marco Bisiach
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