Savron rilancia e si fa nuovo in androna Baciocchi

Adesso siamo veramente al conto alla rovescia. Un paio di settimane e il trasloco di Savron dal Carso al centro città sarà cosa fatta. Lo storico locale di Devincina, frazione di Prosecco, è ormai chiuso dalla fine dello scorso anno. Michele Labbate, il titolare, aveva comunque anticipato la propria intenzione di sbarcare in zona Rive, a torto o a ragione considerate l’Eldorado della ristorazione in città, e così è stato.
Abbandonata una prima, possibile location, Labbate tirerà su le serrande in via Elisa Baciocchi 2/a, una laterale a fondo cieco della via Lazzaretto Vecchio, nello stesso foro che ebbe una minima notorietà alcuni anni orsono, quando ospitò per una breve stagione un topless-bar.
Ma più che di gambe o seni nudi là dentro si parlerà, indicativamente dalla metà di febbraio, di stinchi e cacciagione, patate in tecia e quella cucina mitteleuropea che aveva fatto la fortuna del ristorante dell’altipiano. Che poi ha finito per pagar pegno, come quasi tutti in Carso, ad alcolimetri e controlli spietati, che hanno reso per molti triestini la più classica delle gite fuori porta un’avventura a rischio.
Labbate, in quello che si chiamerà con ogni probabilità “Il nuovo Savron” andrà anche a coprire una tipologia gastronomica praticamente assente persino sul lungomare, ogni foro un locale, scelta interessante anche in chiave turistica. (f.b.)
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