Sbanda in curva e precipita nella scarpata Cinquantenne triestino muore in Slovenia
Una strada stretta, l’automobile che sbanda in curva, ruzzola in una scarpata e si schianta contro un albero. Non c’è stato nulla da fare per il triestino Davide Comino, cinquant’anni e padre di due bambini, deceduto sabato sera attorno alle undici e mezzo in un incidente in Slovenia.
Comino era al volante della sua Volkswagen Passat. Era da solo in macchina. Come ha riportato il Primorski dnevnik, il cinquantenne stava percorrendo il tratto regionale a lato del monte Nanos tra i paesi Podnanos (San Vito di Vipacco) e Razdrto (Resderta, frazione del Comune di Postumia).
Con ogni probabilità l’uomo aveva imboccato quel tragitto perché l’autostrada, in zona, attualmente è chiusa per lavori.
Secondo le ricostruzioni della polizia slovena di Nova Gorica, Comino ha perso il controllo del veicolo in una curva, pare presa troppo larga, nel punto in cui la carreggiata si restringe e costeggia un ripido pendio.
L’auto ha continuato la sua corsa in velocità per altri diciassette metri in discesa, andando a sbattere su un albero tre metri sotto. L’impatto è avvenuto all’altezza della portiera, sul lato del conducente. L’urto ha fatto ribaltare la Volkswagen , cappottandola.
Davide Comino è deceduto sul colpo. Ad allertare i soccorsi, stando a quanto si appende, altri automobilisti che passavano sulla stessa strada. Qualcuno, forse diretto verso la località più vicina, quella di Lozice, ha assistito all’intera scena.
Sul posto, oltre agli agenti di Nova Goriza, anche i vigili del fuoco del posto che hanno estratto il corpo dell’uomo dalla macchina capovolta e hanno recuperato la Passat dalla scarpata in mezzo alla boscaglia.
Il cinquantenne è rappresentante di una ditta italiana di prodotti e ricambi industriali. Un commerciante, dunque, abituato a macinare parecchi chilometri all’anno per recarsi dai clienti che curava nell’area balcanica. Comino probabilmente sabato era in Slovenia proprio per ragioni lavorative. Stava rientrando dopo una trasferta.
Il cinquantenne abitava a Opicina ma era originario di Prosecco. In passato aveva vissuto anche a Barcola. L’uomo lascia la sua amata famiglia. Era papà di due gemelli di otto anni, che spesso portava al Terrapieno di Barcola, dove si trova il “Surf team Trieste”, in cui il cinquantenne praticava una delle passioni della sua vita: la canoa.
Gli amici e i conoscenti dell’associazione sportiva hanno appreso solo ieri pomeriggio la notizia dell’incidente. Sono tutti sotto choc, come comprensibile.
Tutti descrivono Davide come una persona sorridente, piacevole, un amante dello sport e soprattutto un padre presente, attento e amorevole nei confronti dei due bambini.
«Abbiamo saputo cosa è successo proprio una ventina di minuti fa, stiamo ancora cercando di raccogliere informazioni - ha spiegato ieri pomeriggio Michele Rocco, istruttore del “Surf team Trieste”, raggiunto al telefono - siamo sconvolti. Non sappiamo ancora cosa è accaduto esattamente, cioè come è avvenuto l’incidente. Davide comunque veniva molto spesso qui da noi - aggiunge - anzi direi proprio ogni settimana. Lo conoscevamo tutti, era veramente un carissimo amico. Frequentava questo posto soprattutto per praticare la canoa, una passione che aveva iniziato a trasmettere anche ai figli, due gemellini, a cui lui era davvero molto attaccato. Li faceva sempre giocare e li accompagnava spesso in mare. Non so cosa dire, sono scioccato, non ho parole». —
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