Scalfaro incontrò in città il presidente dell’Austria

di Franco Femia
Oscar Luigi Scalfaro è l'unico Presidente della Repubblica che è stato ospite di Gorizia per due giorni, il 3 e 4 ottobre del 1995. Scalfaro, infatti, aveva scelto il capoluogo isontino per incontrare l’allora presidente dell'Austria Thomas Klestil e, insieme, rendere omaggio alle migliaia di soldati, italiani e austro-ungarici, morti durante la Prima guerra mondiale sull’aspro e duro fronte goriziano.
I due presidenti avevano scelto l'Isonzo, teatro di 12 sanguinose battaglie, per questo simbolico atto di riconciliazione a quasi 80 anni dalla fine del conflitto. Così la mattina del 4 ottobre Scalfaro e Klestil avevano raggiunto il ponte VIII Agosto e gettato nell'Isonzo un mazzo di rose rosse. Un incontro che, dopo una messa in Sant’Ignazio per celebrare il patrono d’Italia San Francesco, era poi proseguito con una colazione di lavoro all’Aquila d’oro di Ruttars dove i due presidenti parlarono dei rapporti fra i due Stati e in particolare affrontarono i problemi ancora aperti per l’autonomia dell’Alto Adige. Nella due giorni goriziana Scalfaro incontri anche i rappresentanti delle forze politiche, economiche e culturali della città.
Scalfaro tornò a Gorizia due anni dopo per partecipare alle cerimonie per i 50 anni del ritorno della città all’Italia. Il clima politico però era cambiato rispetto a due anni prima. Al Parco della rimembranza il Presidente della Repubblica venne contestato vivacemente dai militanti della Lega Nord e della Fiamma Tricolore. Identica sorte a Trieste il 26 ottobre del 1994 quando arrivò nel capoluogo regionale nell’anniversario del ritorno di Trieste all’Italia. All’esterno del teatro Verdi venne fischiato dai giovani di Alleanza nazionale.
In terra giuliana Scalfaro si occupò anche di esuli. «Scalfaro aveva vissuto personalmente il nostro dramma di esuli aprendo la strada al riconoscimento del debito morale della nazione, consacrato nel 2004 con l’istituzione del Giorno del Ricordo del 10 febbraio»: lo afferma il presidente dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia e vicepresidente Federesuli, Lucio Toth. «Scalfaro - ricorda Toth - contribuì in modo decisivo all’instaurazione di rapporti più consapevoli e più aperti tra l’Italia e i nuovi Stati della Slovenia e della Croazia».
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