Scampanotadôrs in festa e i giovani scoprono il fascino dei campanili

Nel cielo sopra Villesse le tanto temute nuvole ieri pomeriggio hanno giocato a rincorrere il sole in mezzo all’azzurro, senza lasciar spazio alla pioggia. Danzavano, forse, ascoltando anche loro la musica delle campane. Quella che, in una giornata dal fascino unico che solo le tradizioni antiche sanno avere, saliva in alto e scendeva in basso dalla cima del campanile della chiesa di San Rocco, per un pomeriggio la “casa” di tutti i maestri campanari dell’Isontino (e non soltanto).
È stata un successo l’edizione 2019 della Festa dei Campanari del Goriziano, arrivata alla tredicesima esperienza e organizzata come ogni anno dall’associazione Campanari del Goriziano. In questo caso, a Villesse, dove l’attrazione ammirata da tutti sono state le campane del concerto realizzato nel lontano 1963 dalla fonderia De Poli, e giudicato da chi se ne intende uno dei più riusciti e interessanti tra quelli presenti nell’Isontino.
In paese si sono dati appuntamento una ventina di gruppi di scampanotadôrs provenienti da tutto l’Isontino, ma anche dalla Bassa friulana e dalla Slovenia. Tra loro c’erano i padroni di casa di Villesse, ma anche i campanari di San Lorenzo Isontino, Farra, Gradisca d’Isonzo, Romans, Fogliano Redipuglia, San Pier. E ancora Capriva del Friuli, Aiello, Visco, Perteole, Sempeter e Aidussina. «Siamo molto contenti, c’è stata una bella partecipazione - commenta Andrea Nicolausig, presidente dell’associazione Campanari del Goriziano -, a conferma dell’interesse per l’antica tradizione campanaria, ma anche più in generale per la cultura locale. Non a caso il pubblico è accorso anche per ammirare la mostra delle cartoline storiche di Villesse appartenenti alla collezione di Moreno Weffort».
Oltre alla mostra, ad animare la seconda parte del pomeriggio di Villesse (la prima era quella dedicata appunto alle esibizioni e al concerto dei gruppi campanari in cima al campanile della chiesa), sono state la conferenza tenuta del professor Stefano Perini, che ha presentato una importante opera monografica sul paese e sulla storia della sua comunità, e la presentazione dei programma delle scuole campanarie per l’anno 2019/2020. «Confermeremo la strutturazione dei corsi degli anni passati, così come le località in cui si terranno - dice Nicolausig -. Il successo dell’iniziativa è crescente, i giovani si avvicinano al mondo delle campane e non a caso quest’anno potremo contare su quattro nuovi maestri, due di Capriva, uno di Perteole e uno di Sant’Andrea, a Gorizia». Giovani che sono stati premiati proprio ieri pomeriggio, prima della messa celebrata da monsignor Arnaldo Greco e dal parroco di Villesse monsignor Luigi Olivo, e accompagnata dalla corale Santa Lucia, arrivata da borgo San Rocco di Gorizia. —
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