Scarel: «Così la Regione ci ricatta»

AQUILEIA. «Un ricatto. Una caduta di stile». Il sindaco, Amini e replica all’assessore Alviano Scarel, non usa mezzi terregionale De Anna, che, l’altro ieri, attraverso un comunicato stampa, aveva annunciato l’intenzione della Regione di uscire dalla Fondazione Aquileia se fosserostate modificate alcune parti dello statuto, in particolare quelle che consentono al Comune di Aquileia (socio della Fondazione assieme a Regione, Ministero, Provincia e Arcidiocesi di Gorizia), di bocciare la nomina, proposta dalla Regione (nei mesi scorsi erano stati fatti i nomi di Gianni Zonin e di Paolo Maurensig), per la presidenza. Il Partito democratico, intanto, fa quadrato attorno al primo cittadino. Nel dibattito si inserisce anche Giorgio Brandolin (Pd), eletto alla Camera dei deputati. «Va bene modificare lo statuto, ma questo è un ricatto – taglia corto Scarel –, dev’esserci un confronto. Avrei preferito rispondere attraverso canali istituzionali, ma sono costretto a replicare attraverso la stampa. Quanto uscito sul quotidiano ha messo in cattiva luce il Comune. Il problema è reale, ma va risolto tramite una negoziazione». Aggiunge il sindaco: «È bene affrontare il tema anche in relazione alla figura del direttore, il quale è stato nominato direttamente dal presidente della giunta regionale, perché in caso contrario l’intera operazione sembra una semplice occupazione di poltrone. Il Comune è disponibile, anzi auspica, di affrontare questi temi attorno a un tavolo di confronto, come già richiesto. Si deve tenere conto del peso che la comunità di Aquileia deve avere all’interno della Fondazione». Secondo Scarel, alla persona designata dal consiglio comunale deve essere riconosciuta una valenza decisionale. «Gli interessi della Regione – dice Scarel – sono garantiti dalla figura del direttore, cui competono poteri in merito all’ordinaria e straordinaria gestione e che per questo percepisce uno stipendio, a differenza del presidente, il quale, invece, esercita in modo gratuito. Se la Regione ritiene che qualcosa non vada lo dica. Le colpe non vanno addossate al sindaco o allo statuto». Brandolin commenta: «Il sindaco ha il dovere di difendere il territorio e i diritti dei cittadini. La Regione deve trovare un accordo con i Comuni, altrimenti dimostra tutta la sua debolezza». Intanto il direttore Fratte, che lunedì parteciperà alla XII edizione della “Rassegna di archeologia”, nella sede della Fondazione Querini Stampalia, a Venezia, fa notare che «i risultati concreti della Fondazione sono sotto gli occhi di tutti. Saranno valorizzati anche attraverso le nuove tecnologie».
Elisa Michellut
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