SCARICARE UN FILM IN UN SECONDO? ORMAI È UNA REALTÀ

Il 5G, internet superveloce in movimento, comincia a uscire dai laboratori di ricerca, muove i primi passi verso la realtà. Con una data all’orizzonte: il 2020. Di cosa stiamo parlando? Della quinta generazione di connessioni mobili. I numeri possono aiutare a capire. Con una connessione 4G in grado di arrivare a 3.3 Gbps per scaricare un film ad alta definizione sullo smartphone ci vorrà un secondo. Un secondo. Sessanta film al minuto. Con una connessione 5G, capace di arrivare fino a una velocità di 20 Gbps non si farà nemmeno in tempo a dare un sorso al caffè che il film si sarà già avviato sullo schermo. Non siamo nell’impossibile.
Oggi la rete 4G con tecnologia Lte (Long term evolution, ovvero la connessione internet per dispositivi mobile più veloce al momento) ha una copertura variabile, che cambia molto a seconda del gestore telefonico. La fotografia del Paese ci dice molto sull’oggi. Vodafone, per esempio, copre – secondo i dati dell’azienda, aggiornati a novembre 2015 – il 92 per cento della popolazione italiana con 5.600 comuni raggiunti; Tim arriva all’86 per cento con 4.271 comuni interessati. La compagnia 3 ha invece una copertura pari al 54 per cento della popolazione (1.074 Comuni) e Wind arriva al 48 per cento.
Esiste anche una tecnologia 4GPlus, già disponibile. I gestori forniscono un servizio per verificarne la presenza su tutto il territorio nazionale. Con Tim la 4G potenziata tocca 258 comuni con una velocità fino a 225 Megabit al secondo. Il mobile superveloce, per esempio, c’è a Roma, Milano e Genova. In generale è presente a macchia di leopardo. Pescara sì, L’Aquila no. Livorno sì, ma non Piombino. A Modena e Reggio Emilia il 4G potenziato è disponibile, ma non nella vicina Sassuolo. Pavia città ha questa connessione super veloce, ma è praticamente l’unico comune della provincia. Mentre all’hinterland milanese va meglio. Sono esclusi dal 4G potenziato tutti i piccoli-medi comuni, l’interno e la costa. Con poche eccezioni. Le mappe dell’Italia colorate in base alla copertura mostrano un Paese come sempre molto diviso.
Con Vodafone, per esempio, le reti 2G e 3G mostrano uno “stivale” quasi del tutto al completo. Con il 4G già la macchia di colore cambia. Molte aree della Sardegna non sono coperte, così come gran parte della Basilicata, l’interno del centro Italia, ma anche della Sicilia e della Calabria. Il 4G potenziato è per le grandi città. E per pochi altri.
Cosa sta succedendo ora? Lo sguardo al futuro mostra un salto di qualità con il passaggio alla quinta generazione di connessioni mobili. C’è già un candidato al primato: Sk Telecom, compagnia della Corea del Sud ha già annunciato di essere pronta a diventare il primo gestore a commercializzare il 5G nel 2020. Parola del suo manager, Choi Jin Sung. In gara c’è anche la Verizon Wireless, compagnia americana che ha annunciato i primi test già per il 2016. Resta sempre il 2020 invece l’obiettivo di Telstra, azienda australiana. E l’Italia? Come riportato dal Sole 24 Ore la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa insieme a Ericsson ha messo in campo cento ricercatori per lavorare su prototipi e componenti per arrivare a uno sviluppo rapido del 5G.
Marianna Bruschi
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