Schianto: conducente ubriaco, muore 16enne

CORMONS. Un sedicenne di San Lorenzo Isontino, Davide Zamparelli, è morto ieri sera in seguito a un incidente avvenuto lungo la strada regionale 56, davanti alle ex Fornaci tra Capriva e Cormons. Il ragazzo era in sella al suo scooter e si stava dirigendo verso casa. Ma da una stradina laterale è sbucata una Alfa 147 di colore scuro. Il conducente non ha visto arrivare lo scooter e l’impatto è stato tremendo. Vani i tentativi di rianimare Davide, che è morto poco dopo. Il conducente dell’Alfa, un cormonese di 32 anni, è stato trovato con un tasso alcolico di 1.74 quando il limite fissato dalla legge è di 0.5. I carabinieri di Cormons, della Compagnia di Gradisca, hanno posto l’uomo in stato di fermo. A bordo dell’auto altre due persone, un uomo e una donna.
Lo scooter di Davide ha impattato sul lato sinistro della vettura. Sull’asfalto fin troppo liso illuminato dalle fotoelettriche dei vigili del fuoco non si sono notati segni di frenata. Osservando i segni dello schianto si può dedurre che l’impatto è avvenuto quando lo scooter era già a terra.
I soccorsi e i rilievi dell’incidente hanno comportato la parziale chiusura al traffico della regionale. Ha provveduto la Polizia stradale a smistare le vetture. L’impatto è avvenuto in un tratto di strada, piuttosto lungo, assolutamente buio. Troppo buio. Per almeno un paio di chilometri non c’è lo straccio di un lampione.
Ma saranno i carabinieri a ricostruire la dinamica dell’incidente.
Resta la tragedia di una giovane vita svanita per una fatalità, resta un corpo inerme avvolto dalla carta termica usata dal personale del 118, resta lo strazio dei genitori accorsi sul posto.
Il corpo di Davide adagiato in mezzo alla carreggiata; poco più in là il suo casco; a un paio di metri i resti dello scooter, o della motocicletta. Troppo buio per vedere. E poi sono particolare insignificanti davanti alla portata della morte.
Unica fonte di luce in quel dannato tratto di strada è quella che si propaga dai finestrini dei treni in transito. Lo stridere del convoglio copre il pianto di una donna, una parente.
Il conducente dell’Alfa fuma nervosamente ed è guardato a vista da un carabiniere. Nel suo dramma è solo; gli amici sono distanti e non osano guardare nella direzione di Davide. Il silenzio rispettoso e rassegnato dei soccorritori nello svolgere il loro lavoro è esemplare. Non c’è esperienza che tenga o anni di drammatico lavoro davanti alla morte di un ragazzino. L’incidente è avvenuto alle 18.25 ma fino a tarda sera il corpo di Davide è rimasto sull’asfalto. Ci sono le procedure da svolgere e ci sono da attendere i nulla osta. I carabinieri hanno sentito i residenti di un’abitazione che si trova alla trattoria alle Fornaci. Forse hanno sentito qualcosa. Ma il luogo dell’impatto è molto distante. Lo scheletro di quella che fu la fabbrica di mattoni incute ancora maggior cupezza alla già tragica scena. Il silenzio e il buio sono impressionanti. A quattrocento metri di distanza in linea d’aria, lungo la stradina che da Cormons porta a Moraro e utilizzata ieri sera come viabilità alternativa, in mezzo alla carreggiata c’è il corpicino immobile di un micio. Un filo rosso sembra appeso al naso. Niente paura. In qualche posto dell’universo il micio salterà giocoso sulla gambe di Davide.
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