Schianto sul cavalcavia, s’allungano i tempi

Perito incaricato dalla Procura ha chiesto un altro mese per le sue conclusioni sull’incidente in cui morì Denise Niemis
Di Tiziana Carpinelli

Il consulente tecnico nominato dalla Procura di Gorizia, ingegner Marco Pozzati, ha chiesto un mese di proroga per poter trarre le sue conclusioni e completare la perizia sull’incidente mortale avvenuto tre mesi fa al cavalcavia di Begliano, dove perse la vita a soli 27 anni Denise Niemis. Prima dello scadere dei 60 giorni fissati per stesura e deposito dell’atto, il professionista con studio nel capoluogo Isontino ha ravvisato la necessità di ottenere ulteriori approfondimenti tecnici, inoltrando raccomandata a sollecito di taluni esiti. Di qui la richiesta di ottenere ancora un po’ di tempo, in attesa dell’arrivo delle risposte. Il magistrato ha accolto l’istanza di proroga, concedendo ulteriori 30 giorni.

Il 14 marzo Pozzati aveva accettato l’incarico conferito dal sostituto procuratore che sul tragico schianto di Begliano, già nelle primissime fasi, aveva aperto un fascicolo per la dovuta ipotesi di omicidio colposo. Il compito affidatogli è la ricostruzione dell’esatta dinamica del sinistro, chiarendo anche alcuni degli interrogativi rimasti aperti, tra cui la mancata apertura degli airbag della vettura, una Ford Ka immatricolata nel 2001, su cui la giovane Denise Niemis viaggiava come passeggero. La circostanza relativa ai dispositivi di sicurezza era stata accertata dalla Polizia stradale di Gorizia, investita delle indagini.

Il sinistro sulla Sr14 dello scorso 3 marzo aveva coinvolto tre mezzi. Alle 14.20 la Ka guidata dall’operaio Manuel Satti, diretta a Staranzano, per cause al momento non note aveva invaso la corsia di marcia opposta. Il primo a sopraggiungere era stato un furgone, condotto da Maurizio Salvan, 60 anni di Rovigo. L’uomo era riuscito a sterzare con forza, e, dopo aver toccato la Ford, era finito col suo mezzo contro il guard-rail laterale, uscendo illeso. Il violentissimo impatto frontale era invece avvenuto tra la Ka e il veicolo successivo, la Citroen Picasso condotta dalla cervignanese di 40 anni Federica Stabile, poi trasportata all’ospedale di Cattinara con una prognosi di trenta giorni. Per Denise Niemis non c’era stato nulla da fare. Condizioni gravissime anche per il conducente Satti, ch’era mantenuto in coma farmacologico all’ospedale di Udine per i traumi riportati.

Sotto accusa non è finita la velocità: dai rilievi pare che il mezzo viaggiasse a un’andatura regolare. E anche gli esami tossicologici svolti da prassi su tutte le persone coinvolte darebbero esito negativo (vige ancora il segreto istruttorio). A fine aprile, dopo due mesi di ininterrotta attività, la Polstrada ha chiuso le indagini. Una volta depositata anche la perizia di Pozzati, sarà la Procura a tirare le fila dell’inchiesta per chiarire perché tre mesi fa una ragazza di 27 anni è morta sul cavalcavia di Begliano.

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