Sciopero all’Alcatel per l’intera giornata

Un presidio davanti allo stabilimento. Mozione urgente in Consiglio comunale e interrogazione parlamentare di Prodani
Di Giuseppe Palladini
Silvano Trieste 20/04/2015 Lavoratori Alcatel-Lucent
Silvano Trieste 20/04/2015 Lavoratori Alcatel-Lucent

Sciopero di otto ore, oggi, per ciascun turno di lavoro (in sostanza lo stabilimento si ferma) e astensione dagli straordinari a tempo indeterminato. Non si è fatta attendere la reazione dei lavoratori dello stabilimento Alcatel-Lucent, dopo le dichiarazioni dell’amministratore delegato Michel Combes al Coordinamento sindacale europeo in merito all’accordo sull’acquisizione del gruppo francese da parte della finlandese Nokia, che rischia di mettere in pericolo il futuro dello stabilimento triestino. Lo sciopero sarà affiancato da un presidio all’ingresso, che non è escluso continui nei prossimi giorni.

La decisione di attuare oggi l’astensione dal lavoro - la seconda in poche settimane - è stata presa ieri in affollate assemblee (una per turno) e non è casuale. Sempre oggi l’amministratore delegato del gruppo è infatti in Italia per contatti con clienti. Nel pomeriggio è così previsto un suo incontro con i lavoratori dello stabilimento di Vimercate, quartier generale del gruppo in Italia.

Nel frattempo si fanno più intense le pressioni sul piano istituzionale e politico. Dopo il colloquio della presidente della Regione Serracchiani con il ministro dello Sviluppo economico Guidi, e l’annuncio del sindaco Cosolini della richiesta al governo di un impegno per garantire un futuro allo stabilimento, una mozione urgente, presentata da tutti i capigruppo, è stata approvata ieri sera dal Consiglio comunale.

Prima della seduta una delegazione di sindacalisti e personale dello stabilimento di strada Monte d’oro è stata ricevuta dai capigruppo, mentre un consistente numero di lavoratori si è radunato sotto le finestre del Municipio, a significare la grande preoccupazione che vivono gli 850 dipendenti del sito triestino. Diversi di essi hanno anche seguito la discussione della mozione in aula.

Mozione che impegna il sindaco ad agire su tre fronti. Innanzitutto il Consiglio chiede a Cosolini di «individuare ogni percorso utile, oltre a quello regionale già in calendario, coinvolgendo tutti i parlamentari triestini e il governo, per evidenziare il caso Alcatel-Lucent Italia e le possibili conseguenze di un cambio societario per lo stabilimento di Trieste, avviando inoltre tutte le iniziative atte a garantire la salvaguardia del sito e dei livelli occupazionali e produttivi».

Nell’eventualità che il progetto di trasferimento societario sia già avviato o in procinto di esserlo, la seconda richiesta dell’aula al sindaco è di «evidenziare con forza il ruolo produttivo e innovativo dello stabilimento e i collegamenti che potrebbero ulteriormente svilupparsi con i nostri centri di ricerca, dando così conferma dell’oggettiva natura strategica e produttiva dell’insediamento».

I capigruppo chiedono infine al primo cittadino di coinvolgere la città intera nel sostenere le ragioni dei lavoratori e dell’economia del territorio. Trieste - sottolineano - non si può permettere di perdere né posti di lavoro né i benefici che da questo lavoro derivano per la comunità.

Un altro intervento politico sul preoccupante futuro dello stabilimento Alcatel-Lucent è stato attuato, sempre ieri, dal parlamentare Aris Prodani (Gruppo misto). Prodani ha presentato alla Camera un’interrogazione in commissione, in cui rivolge al ministro dello Sviluppo economico tre precise domande: «Se sia a conoscenza della situazione allarmante dopo le dichiarazioni di intento di Nokia in merito alla stabilimento di Trieste e quali nuovi elementi abbia in suo possesso; se abbia già aperto una trattativa diretta con l’azienda per scongiurarne la chiusura e la perdita di posti di lavoro delle 850-900 persone interessate; quali provvedimenti urgenti intenda adottare per evitare la dismissione del sito di Trieste e secondo quali modalità e tempistiche».

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