Sconti benzina più veloci contro l'esodoI gestori: "non basta"

Presentata una proposta per ridurre il gap con la Slovenia Il governatore pronto a esaminarla: «Lunedì la verifica»
La «guerra del pieno», d’ora in poi, si combatterà in tempo reale: quando la Slovenia abbasserà i prezzi di benzina e gasolio, il Friuli Venezia Giulia aumenterà «automaticamente» gli sconti, tagliando la trafila burocratica attuale. E scoraggiando, o almeno provandoci, il grande esodo degli automobilisti verso i distributori del confine che non c’è più.


La Regione, dopo le promesse assunte già nella passata legislatura, mette mano alla legge istitutiva degli sconti nella manovra estiva oggi all’esame finale della giunta e velocizza i tempi di reazione, troppo lenti, come i benzinai denunciano da tempo. L’assessore Sandra Savino, onorando un impegno assunto dai suoi precedessori, stabilisce infatti che l’adeguamento delle riduzioni di prezzo «sia effettuato automaticamente tramite il sistema informatico», anziché tramite delibere, decreti, pubblicazioni sul Bur.


Non è un passaggio irrilevante: «Serve a rispondere in maniera più reattiva alle variazioni dei prezzi sloveni» spiega l’assessore. Stimando in almeno sette giorni il guadagno di tempo. Ma i benzinai, insistendo sulle vendite dimezzate a Trieste e Gorizia, non si accontentano: «Misura utile, ma insufficiente». E così, incontrando nel pomeriggio di ieri il presidente della Regione Renzo Tondo e il presidente della prima commissione Gaetano Valenti, rilanciano: chiedono di rimettere mano al meccanismo di calcolo degli sconti, in modo da poterli alzare ancor di più, allineando i prezzi di Trieste e Gorizia a quelli sloveni.


Avanzano una proposta concreta: «Se vogliamo ridurre il divario con Lubiana, dobbiamo prendere a riferimento il prezzo medio nazionale di benzina e gasolio, anziché quello minimo di prima fascia» spiega Giorgio Moretti, uno dei «papà» degli sconti, neo-segretario della Figisc regionale. L’attuale meccanismo di calcolo degli sconti - suggerito ancora una volta dai benzinai, deliberato a gennaio e «blindato» solo adesso nella manovra estiva - prende infatti a riferimento il prezzo minimo della prima fascia (anziché quello dell’intero Friuli Venezia Giulia che era ancor più svantaggioso per Trieste e Gorizia): «Ma è un meccanismo già superato e largamente insufficiente a contrastare la concorrenza slovena» affermano, dati alla mano, i benzinai.


Suggerendo l’alternativa: «Gli sconti vanno calcolati in base ai prezzi medi nazionali comunicati settimanalmente dal ministero». Prezzi che, essendo più alti di quelli minimi di prima fascia, consentirebbero sconti decisamente più robusti: quasi 50 centesimi di euro su un litro di benzina e più di 40 su un litro di gasolio acquistati oggi, se il meccanismo fosse già in vigore. Tondo ascolta, prende nota e non chiude la porta.


Anzi, durante l’incontro con i nuovi vertici della Figisc eletti proprio ieri e cioé il presidente Mauro Di Ilio, i vicepresidenti Pio Traini, Bruno Bearzi e Walter Santarossa, oltre a Moretti, lancia un segnale di apertura: «Approfondiremo la proposta in un incontro tecnico, lunedì a Trieste, per verificare se è percorribile». Ergo, se ci sono le risorse necessarie. Moretti lo sa, ma non molla. Ricordando che la posta in gioco è alta e non riguarda solo i gestori: «Noi perdiamo il 50-60% delle vendite, circa 22 milioni di litri al mese, ma Stato e Regione perdono Iva e accise. Il primo, a spanne, ci rimette 15 milioni di euro al mese. E la seconda, circa 3 milioni».

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