Sconto-bollettaanche a chi ha un solo figlio

Estesa la Carta famiglia: circa 40mila i potenziali beneficiari. Domande entro il 28 febbraio
di Alessio Radossi
TRIESTE
Luce meno cara anche per le famiglie «ristrette». E’ stata infatti estesa anche ai nuclei con un solo figlio la Carta famiglia, il provvedimento partito a dicembre che prevede riduzioni sulla bolletta dell’energia elettrica. La variazione, che interessa potenzialmente 40mila nuclei degli 85mila totali che in regione hanno un solo «erede», ma che percepiscono un reddito Isee inferiore a 30mila euro annui, è stata inserita nella finanziaria regionale approvata sabato, dopo che da più parti si era criticata la limitazione della «card» alle famiglie con due o più figli.


Finora si prevedevano riduzioni della bolletta Enel da 300 a 500 euro annui, a seconda del numero dei figli e del reddito. Ma con l’emendamento presentato in aula dal centrodestra una delle prime convenzioni per avere lo sconto, ovvero quello sulla bolletta, sarà attiva anche per una platea di beneficiari superiore. Non è stato però ancora definito l’importo che verrà erogato alle famiglie con un figlio: in finanziaria i fondi per la Family card sono stati incrementati di 2,5 milioni e raggiungono quindi quota 13,5 milioni complessivi per il 2009. Dipenderà dal numero di domande che verranno presentate.


Intanto è stata raggiunta quota diecimila domande per la Carta famiglia. Anzi, per la precisione, 9. 904. Questi sono i numeri delle richieste pervenute ai vari Comuni della Regione Fvg e registrate dal nuovo sistema di conteggio automatico. Dal primo dicembre, come si sa, sono partite le prime convenzioni della card, che evidentemente hanno invogliato sempre più nuclei famigliari a presentare la loro richiesta.


LE DOMANDE
Si calcola che le richieste saranno molte di più a fine febbraio, quando scadrà il termine per presentare domanda di accesso al beneficio relativo all’energia elettrica. Sulla base dei dati disponibili a fine febbraio 2009 si provvederà a determinare nel dettaglio l’importo degli “sconti” che effettivamente verranno assegnati a ciascuna famiglia. Anche se delle previsioni, anche in tal campo, già ci sono. Le ipotesi aumentano il precedente tetto a 300 euro (anziché 210 come previsto dalla precedente giunta) se i figli a carico sono due, e ad almeno 500 euro (anziché 300) se sono più di due.

«Questo per il momento – specifica l’assessore Roberto Molinaro (Udc) – perché nel 2009, quando avremo i dati definitivi delle domande, potremmo operare un'analisi per capire come muoverci in merito ai fondi. Per esempio, abbiamo avuto molte richieste da parte di famiglie con un figlio solo. Per cui dovremmo capire come poter ampliare anche a loro alcune convenzioni».


LE FAMIGLIE
Come si sa, i benefici sono destinati a una precisa tipologia di nuclei famigliari. Secondo il regolamento, infatti, i beneficiari del della misura possono essere genitori o il genitore con almeno un figlio a carico, il genitore separato o divorziato che ha cura dell’ordinaria gestione di figli a carico e che con essi convive, i genitori adottivi o affidatari, fin dall’avvio dell’affidamento preadottivo. Per ciascun beneficio attivato però viene poi stabilito a quale fascia di intensità destinarlo (nel caso degli sconti sull’energia è stato stabilito di destinarli alle famiglie con minimo di due figli). Ma non solo.


I BENEFICI
Il primo beneficio attivato dalla Regione è quello sul consumo energetico, con un rimborso sulla bolletta. Per ottenerlo, non basta però aver fatto domanda per la Carta: la famiglia dovrà anche presentare, allo sportello del Comune di residenza, una richiesta di accesso al beneficio (disponibile oltre che agli sportelli comunali anche sul portale dedicato www.famiglia.fvg.it) nella quale è compresa un’autocertificazione in cui vanno indicati, oltre ai propri dati, il totale degli importi delle fatture per la fornitura di energia elettrica che riportano data di emissione compresa tra il 1° dicembre 2007 e il 30 novembre 2008, l’indicazione del Pod, ovvero il codice alfanumerico che identifica il contatore nonché l’Iban (codice bancario del proprio conto corrente) o altra modalità di riscossione del rimborso. Non è obbligatorio portare con sé nessuna bolletta, tuttavia può essere utile in caso di incertezza sull’identificazione del codice alfanumerico Pod.

(ha collaborato Elena Orsi)

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