Scoperte nell’Adriatico sei nuove specie di spugne calcaree

FIUME. Sorpresa nelle acque croate. Sulla rivista scientifica internazionale European Journal of Taxonomy sono stati pubblicati i risultati della ricerca congiunta croato-brasiliana che ha portato...

FIUME. Sorpresa nelle acque croate. Sulla rivista scientifica internazionale European Journal of Taxonomy sono stati pubblicati i risultati della ricerca congiunta croato-brasiliana che ha portato alla scoperta di sei specie di spugne calcaree, definite dagli studiosi endemiche per l'Adriatico. La ricerca è stata effettuata dagli esperti dell'Istituto di biologia marina Ruggero Boscovich di Rovigno e dell'Istituto di oceanografia e pesca di Spalato, con i colleghi dell'Universidade Federal do Rio de Janeiro. Alle sei calcisponge sono stati dati questi nomi: Ascandra spalatensis, Borojevia croatica, Leucandra falakra, Leucandra spinifera, Paraleucilla dalmatica e Sycon ancora. A fare luce su questa specie sconosciute sono stati i brasiliani Michelle Klautau e Fernanda Azevedo, i rovignesi Bruna Plese, Helena Cetkovi„ e Mirna Halasz e lo spalatino Vedran Nikoli„. Quest' ultimo ha fatto presente che le scoperte si sono avute in diversi siti dell'Adriatico: le specie sono state sottoposte ad analisi filogenetica e caratterizzazione molecolare. «Devo purtroppo dire - ha puntualizzato Nikoli„ - che le spugne sono specie minacciate nell’Adriatico e a rischio estinzione, in particolar modo quelle scoperte dal nostro gruppo congiunto perché vivono in acque basse, dove le attività umane risultano pericolose per questi organismi marini, così semplici ma importantissimi per l'ambiente e per le altre specie viventi».

Il ricercatore dalmata ha sottolineato l' importanza di simili studi che purtroppo non vengono valorizzati per lo sviluppo delle attività scientifiche in Croazia. Va rilevata in questo senso l'eterna mancanza di mezzi finanziari sufficienti a supportare le varie ricerche. «Avessimo a disposizione il denaro dello zoologo tedesco Haeckel, che per primo descrisse le spugne calcaree adriatiche, potremmo fare miracoli. Sono convinto - ha concluso Nikoli„ - che questo mare celi molti segreti. Avessimo mezzi sufficienti, l’Adriatico ci riserverebbe gradite sorprese». (a.m.)

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