Scoppia una rivolta in carcere a Trieste, l’emergenza rientra dopo una mediazione. Otto feriti

"Siamo trattati come animali dormiamo per terra e con le cimici” hanno gridato i detenuti. Le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nella struttura. Scattato il piano per le maxi – emergenze di Asugi

Gianpaolo Sarti
Foto Lasorte: la scena alle 22.30 di giovedì 11 luglio
Foto Lasorte: la scena alle 22.30 di giovedì 11 luglio

TRIESTE. Una rivolta è scoppiata all’interno del carcere Coroneo di Trieste intorno alle 19.30 di giovedì 11 luglio.

Sono da poco passate le 19 quando all’esterno della struttura, sita in via Coroneo, si sono cominciate a sentire le urla dei detenuti, che hanno cominciato a lanciare oggetti per strada e a esporre tessuti in fiamme fuori dalle finestre.

Sul posto si sono precipitati Polizia di Stato, Carabinieri, Esercito e Vigili del fuoco. Le forze dell’ordine hanno bloccato via Coroneo e, per ragioni di sicurezza, tutte le vie limitrofe. Hanno allontanato anche tutti i cittadini presenti in strada in quel momento, creando una zona off-limits, delimitata da due mezzi blindati. 

Emergenza rientrata

L’emergenza al carcere Ernesto Mari di Trieste è rientrata alle 23.10. Lo ha reso noto con un comunicato l’Asugi-Azienda sanitaria universitaria giuliano-isontina precisando che i detenuti hanno accettato una mediazione.

È di otto feriti il bilancio della rivolta dei detenuti ieri sera nel carcere del Coroneo, due sono ricoverati nel reparto medicina d'urgenza, tre sono ancora in Pronto soccorso e tre sono già stati dimessi. Nessuno è in pericolo di vita. Alla rivolta hanno partecipato oltre cento detenuti dei 260 che sono chiusi nel carcere.

La struttura potrebbe invece ospitare fino a un massimo di 150 persone. I detenuti hanno contestato il sovraffollamento che rende molto dure le condizioni di vita all'interno della struttura, aggravato dall'ondata di calore. Alcuni urlavano ieri sera di essere costretti a dormire a terra su materassi con cimici.

Per tutta la notte davanti al penitenziario è rimasta un’ambulanza per assicurare assistenza sanitaria in caso di bisogno. In seguito alla rivolta, l’Asugi si è mobilitata attivando il proprio piano interno per maxi emergenze, per gestire la possibile affluenza straordinaria di feriti. Sono state messe in campo per la rivolta 10 ambulanze e un’auto medica.

In precedenza c’era stata stata un’interlocuzione tra gli agenti in strada e i detenuti. "Siamo trattati come animali - si sentiva gridare - dormiamo per terra e con le cimici". 

Il responsabile carcere della Camera penale Enrico Miscia e la garante per i detenuti Elisabetta Burla sono entrati per tentare una prima mediazione, tentativo che non è riuscito.

L'irruzione

Le forze dell’ordine, in tenuta anti- sommossa, hanno fatto irruzione all’interno della struttura. Stando a quando si apprende, ci sono stati scontri tra agenti e detenuti. Gli agenti hanno lanciato dei lacrimogeni per tentare di reprimere la sommossa.

La protesta continua

Alle 22.30 la situazione era tutt’altro che placata, anzi, era diventata ancora più tesa.

I detenuti si sono barricati all’interno di un piano basso della struttura con l’intento di non lasciar entrare nessuno.

Feriti: scatta il piano per le maxi emergenze di Asugi

A mezzanotte si contavano almeno dsiversi feriti soccorsi dalle ambulanze di Asugi, di cui quattro con malori, una con un’intossicazione dovuta alle esalazioni di fumo e due carcerati cardiopatici trasferiti fuori dal carcere per sicurezza.

Asugi si è mobilitata attivando il proprio piano interno per le maxi emergenze per gestire la possibile affluenza straordinaria di feriti.
Sono state messe in campo – si legge in una nota – dieci ambulanze e due auto medica, con tutto il personale sanitario che si è reso disponibile fin da subito e fino al rientro della maxi emergenza. 

Maxi emergenza che è rientrata alle 23.10, con l’accettazione della mediazione da parte dei carcerati. 

I video della rivolta

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Le foto di Andrea Lasorte e Massimo Silvano 

Foto Lasorte: la scena alle 22.30 di giovedì 11 luglio
Foto Lasorte: la scena alle 22.30 di giovedì 11 luglio

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