Scuola, l’ora di 54 minuti? Così si “racimola” tempo

Con quanto “risparmiato” sulla durata delle lezioni i dirigenti possono organizzare altre attività, dai recuperi ai laboratori. Cgil: escamotage per far fronte ai tagli
Di Giulia Basso
20040114 - POL - ROMA - SCUOLA: CAMERA; SI E' DIMESSA RELATRICE DL ATTUATIVO RIFORMA - Un' immagine di archivio mostra bambini delle elementari all'ingresso della scuola. Stamane si è dimessa dall'incarico di relatrice del decreto attuativo della riforma della scuola, il deputato Angela Napoli (An), in polemica con il comportamento del ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti che, secondo la parlamentare, lede le prerogative del Parlamento...LUCA ZENNARO/ANSA/ KLD
20040114 - POL - ROMA - SCUOLA: CAMERA; SI E' DIMESSA RELATRICE DL ATTUATIVO RIFORMA - Un' immagine di archivio mostra bambini delle elementari all'ingresso della scuola. Stamane si è dimessa dall'incarico di relatrice del decreto attuativo della riforma della scuola, il deputato Angela Napoli (An), in polemica con il comportamento del ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti che, secondo la parlamentare, lede le prerogative del Parlamento...LUCA ZENNARO/ANSA/ KLD

Ve le ricordate le scuole di una volta, quelle in cui un’ora di lezione durava 60 minuti effettivi? Non esistono più da tempo, se non nelle primarie a tempo pieno. In tutti gli istituti a tempo normale - elementari e medie - oggi vige la flessibilità e l’ora di lezione è di durata variabile, dai 50 ai 56 minuti, secondo quanto deciso dal singolo istituto in virtù della legge sull’autonomia. A Trieste abbiamo allora elementari in cui la campanella suona ogni 50 minuti, come la Dardi e la Manna; altre, come la Suvich, la Morpurgo, la Slataper, in cui trilla ogni 55 minuti. Lo stesso alle medie: alla Roli e alla Corsi l’ora dura 54 minuti, alla Divisione Julia, alla Dante, alla Brunner, all’Addobbati e alla De Tommasini 55, alla Bergamas e alla Caprin 56 minuti. Così la campanella di fine giornata suona in orari differenti da scuola a scuola, dalle 13 alle 13.50: c’è chi per esempio finisce le lezioni alle 13.34.

L’autonomia scolastica consente scelte di questo tipo, a patto ovviamente che il monte ore annuale previsto a livello nazionale venga rispettato. Le ragioni di questa scelta, spiegano i dirigenti scolastici, sono di tipo organizzativo: «Le scansioni orarie sono modulate in questo modo – dice per esempio Mauro Dellore, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Valmaura - perché con i minuti risparmiati e recuperati dal monte ore dei singoli insegnanti si possono coprire le attività di recupero e sostegno per gli alunni in difficoltà, le attività di laboratorio e quelle di sorveglianza». Lo spiegano con altre parole invece gli insegnanti: «Qui non si tratta di scelte dettate dall’autonomia scolastica – dice un’insegnante di scuola media – ma di scelte obbligate: l’autonomia esiste sulla carta ma se riduci l’organico e togli i finanziamenti rimane ben poco margine di manovra». «La riduzione delle ore a 50 minuti – spiega un’altra insegnante elementare – consente, anche con un organico ridotto all’osso, di organizzare attività di recupero e arricchimento formativo che altrimenti non si potrebbero realizzare. Le ore “risparmiate” dal monte ore dei singoli docenti servono inoltre per coprire le supplenze brevi, quelle di un giorno, per le quali non viene mai chiamato un insegnante esterno: così, nella giornata in cui l’insegnante è assente, possiamo evitare di dividere gli alunni e distribuirli nelle altre classi. E con le ore di lezione più brevi riusciamo ad avere anche la disponibilità di qualche ora di compresenza, altrimenti impossibile. Certo – prosegue – anche se dai genitori il problema è poco avvertito per gli insegnanti dover svolgere sempre lo stesso programma in meno ore costringe a correre, per non trovarsi a fine anno con l’acqua alla gola, e impedisce gli approfondimenti».

«La riduzione dell’unità oraria di 60 minuti – spiega Anna Busi, della Cgil Scuola – era stata inizialmente prevista solo per le superiori, poi con l’autonomia scolastica è stata estesa anche alle medie e, con la riforma Gelmini, alle primarie: ma avrebbe dovuto essere messa in pratica solo per rispondere a esigenze organizzative legate ai trasporti pubblici e alle esigenze delle famiglie degli studenti. Invece, in seguito ai tagli previsti dalla Gelmini anche per la scuola primaria, che hanno ridotto il monte ore degli insegnanti da 30 a 27 ore e di conseguenza il numero di docenti attribuiti per ogni scuola, i dirigenti scolastici hanno trovato molto utile ridurre l’unità oraria per venire incontro a tutt’altre esigenze: il minutaggio ridotto è un escamotage per avere a disposizione qualche ora da parte degli insegnanti in organico per tamponare eventuali assenze di docenti senza dover chiamare un supplente esterno, che ovviamente dovrebbe essere retribuito. Ma è una manovra assolutamente non prevista dall’attuale normativa».

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