Scuole a prova di terremoto con 5,7 milioni Idea container per gli alunni della Ferretti

Comune al lavoro per trovare strutture alternative durante l’apertura dei cantieri. Gli studenti della Perco alla ex De Amicis
Bumbaca Gorizia 03_02_2018 Scuola Perco Lucinico © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 03_02_2018 Scuola Perco Lucinico © Fotografia di Pierluigi Bumbaca



Cinque milioni 700 mila euro per elementari, medie e superiori. Saranno coinvolte scuole di ogni grado negli interventi di adeguamento alle normative antisismiche per i quali Gorizia è riuscita ad ottenere considerevoli finanziamenti dal ministero dell’Istruzione sui 40 milioni complessivi riservati a tutta la regione.

Una signora cifra che consentirà di intervenire alle elementari “Ferretti” e “De Amicis”, alla media “Perco” e all’Istituto Fermi-Galilei. Mentre i cantieri delle prime saranno gestiti dal Comune, per ciò che riguarda le superiori l’ente di riferimento sarà l’Uti Collio-Alto Isonzo. Il sindaco Ziberna ha convocato ieri mattina una riunione con l’assessore all’Istruzione Ferdinando De Sarno e i tecnici del Comune (guidati dal dirigente Alessandro De Luisa) e dell’Uti (presenti Giordano Scaramuzza e Giuliana Zuppel) per fare il punto della situazione e affrontare il nodo delle cosiddette scuole-serbatoio, ovvero le strutture che dovranno ospitare le lezioni durante i lavori che dovrebbero iniziare nel settembre del 2020.

«Per noi, la questione della sicurezza nelle scuole è prioritaria – spiega Ziberna –. E, non a caso, utilizzando fondi comunali, abbiamo inserito in bilancio diverse poste per la progettazione di interventi antisismici ma anche 800 mila euro per la sistemazione dell’ex scuola di Lucinico per trasformarla in una struttura “serbatoio”, da utilizzare proprio durante lavori importanti che richiedono uno spostamento altrove delle lezioni. Una soluzione, lo voglio dire, concertata con il consigliere delegato per Lucinico Rinaldo Roldo. Adesso è venuto il momento di una programmazione serrata dei lavori con scelte definite e un cronoprogramma che ci permetta di avviare il dialogo con le scuole interessate. Inoltre prenderemo contatto che la Regione per verificare la possibilità di rientrare nel prossimo bando sempre volto a erogare ulteriori fondi».

Durante l’incontro, dunque, è stata confermata l’adeguatezza della proposta dell’edificio di via Udine come «scuola serbatoio» magari con alcuni accorgimenti che ne consentirebbero un utilizzo ottimale per il trasferimento innanzitutto degli studenti della De Amicis e della Perco. Diverso il ragionamento collegato alla Ferretti, per la quale è emersa un’altra ipotesi la cui percorribilità sarà oggetto di approfondimenti. Per evitare il trasferimento in altre scuole, soluzione sempre complicata, si è fatta avanti l’idea di collocare nell’area vicina alla scuola dei container dell’ultima generazione, già utilizzati in situazioni analoghe in altre parti d’Italia. «In questo modo – sottolinea l’assessore De Sarno – si eviterebbero i disagi collegati ai trasferimenti in altre scuole comunque distanti e la spesa non sarebbe certamente superiore, considerando che solo per il trasporto degli studenti collegato all’incendio della Perco abbiamo speso circa 100 mila euro».

Per ciò che concerne l’intervento dell’Uti previsto nella scuola Fermi-Galilei, considerando che si tratterebbe esclusivamente dell’adeguamento della palestra, durante i lavori gli studenti dovranno essere ospitati in un altro spazio analogo e, in questo senso c’è l’intenzione di chiedere ospitalità al vicino Polo di lingua slovena. È stato ricordato, peraltro, che l’Uti è già impegnata nel bando per la sistemazione antisismica del Max Fabiani, in questo caso gli studenti si trasferirebbero al Pacassi di via Vittorio Veneto, e nella progettazione dello scientifico “Duca d’Aosta” e del laboratorio-officine “Isis Pertini di Monfalcone”. «Ovviamente non possiamo che essere soddisfatti di questi fondi – conclude De Sarno –. Sono arrivati, voglio ricordarlo, perché avevamo progetti già pronti, a testimonianza che per il Comune di Gorizia la questione sicurezza è prioritaria». —



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