Sedicenne morto, a Lucinico studenti contro le frasi choc di un professore

SAN LORENZO. «È meglio che sia morto, così ha evitato altre delusioni dalla vita». Per Davide Zamparelli non c’è pace. L’improvvida frase choc sarebbe uscita dalla bocca di un ex professore del sedicenne di San Lorenzo Isontino deceduto domenica sera in seguito all’incidente stradale avvenuto sulla Sr56. In classe, l’insegnante della scuola media “Perco” avrebbe commentato così le conseguenze del terrificante schianto avvenuto alle porte di Cormons. Superfluo dire che le sue parole hanno lasciato attoniti gli studenti del plesso scolastico di Lucinico e creato strascichi e polemiche. Lì per lì - anche a causa del contesto - i ragazzi sono stati costretti a incassare il colpo e non hanno potuto ribattere - se non marginalmente - alle parole del “prof”. Tutta la loro rabbia è venuta fuori più tardi. Si è sfogata in rete. Su Facebook. Sul social-network è nato un dibattito senza esclusione di colpi. Tra amarezza, delusione, tristezza e un profondo senso d’ingiustizia, c’è stato chi ha proposto di rivolgersi alla preside, ma anche chi ha ipotizzato nei confronti dell’insegnante una più “educativa” spedizione punitiva.
In questi casi, parlare di mancanza di tatto o di inopportunità delle parole del docente, è semplicemente riduttivo. Meglio sarebbe stato tacere. A leggere alcuni post, gli adolescenti dimostrano maggiore maturità di certi loro insegnanti. «Dove trovi la cattiveria di dire una cosa del genere?», si chiede una ragazza. «Non serve piangere se non vuoi, ma una cosa è giusta: portare rispetto a una persona che ora non c’è più. Mio caro “X”, lui a lei non ha fatto nulla, e quindi perché dire quelle cose? Perché far soffrire i suoi amici con queste frasi? No, prof, non si fa. Lei non è qui solo per insegnarci una materia, ma anche per insegnarci a vivere... e profanare la dignità di un ragazzo di 16 anni che è morto non è insegnare a vivere», scrive un’altra. Dovrebbe far riflettere gli adulti il post di un ragazzo, che, rivolgendosi direttamente a “Zampa”, osserva amaramente: «In questo momento provo una profonda invidia e tristezza: invidia perché stai in un posto migliore di noi tutti, tristezza perché non hai potuto provare molte cose».
Sul fronte scolastico, precisando che si tratta di un problema disciplinare e non didattico, ieri mattina la dirigente del polo di via Romana è caduta dalle nuvole. Dalle parole della preside Maurizia Marini, tra le righe, si è potuto però capire che il professore in questione non sarebbe nuovo a uscite simili. «Io non ho Facebook e nessuno è venuto da me a sottopormi il problema», ha premesso la dirigente, aggiungendo poi: «L’insegnante risponderà, ma prima devo avere degli elementi certi».
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