Sei medici rinviati a giudizio per omicidio

L’intera equipe medica del reparto di Ortopedia dell’ospedale San Polo di Monfalcone rinviata a giudizio per cooperazione colposa in omicidio colposo, vittima un paziente triestino. Prima udienza fissata a giugno. Questo l’esito dell’udienza preliminare che si è tenuta al Tribunale di Gorizia presieduta dal giudice Sabrina Cicero.
I sei medici sono l’ex primario Vincenzo Alecci (difeso dall’avvocato Cattarini) e i suoi più stretti collaboratori Roberto Toscano (avvocato Scalettaris), Giorgio Saggin (avvocato Bruno), Maurizio Valente (avvocato Malattia), Marina Crucil (avvocato Franco) e Matteo Minerva (avvocati Costantini e Tofful). L’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Gorizia, coordinata dal sostituto Valentina Bossi, risale al periodo compreso tra il gennaio e il marzo del 2013. A denunciare lo staff medico dell’Ortopedia del San Polo sono stati i congiunti del triestino Guerrino Fili, nato nel 1941. Questa la sommaria ricostruzione dei fatti. Fili il 7 febbraio del 2013 viene sottoposto all’ospedale di Monfalcone a intervento di inserimento della protesi all’anca. L’intervento pare tecnicamente riuscito. Qualche giorno dopo il paziente denuncia però un forte stato febbrile. Viene spostato dalla degenza in Ortopedia a Medicina, sempre al San Polo. La febbre non accenna a diminuire. Si fa largo l’ipotesi che Fili sia rimasto vittima di un’infezione. L’uomo viene successivamente trasportato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Cattinara, a Trieste, dove muore il 30 marzo, quasi sette settimane dopo l’intervento all’anca. Secondo i suoi familiari, l’infezione che ha portato alla morte Fili è da mettere in relazione all’intervento cui è stato sottoposto in Ortopedia. Di qui la denuncia. La pm Bossi effettua le indagini e si avvale della consulenza di un perito. Al termine chiede al gup il rinvio a giudizio dei medici. La richiesta viene accolta.
Di opposto parere le difese che nell’udienza preliminare hanno proposto al gup elementi utili a considerare del tutto corretto l’agire dei medici e che il paziente è stato opportunamente curato. Le cause dell’infezione insomma sono da ricercare altrove. Sarà il processo affidato al giudice monocratico (da individuare) a stabilire le responsabilità.
Il reparto di Ortopedia di Monfalcone è considerato un fiore all’occhiello della sanità regionale e da anni esercita una crescente capacità di attrarre pazienti sia oltre i confini dell’Aas Bassa friulana-Isontina ma anche da altre regioni del Nordest. A garantire il livello del reparto è stato il primario, Alecci, considerato un luminare nel suo campo. Ecco perché il rinvio a giudizio per omicidio colposo di tutta l’equipe ortopedica è un fulmine a ciel sereno. Va ricordato che la posizione di indagato prima e di imputato poi non sono elementi di colpevolezza. Saranno i probabili tre gradi di giudizio a stabilire la verità giudiziaria.
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