«Sentenza amianto in ritardo? Il Comune non può farci nulla»

A un anno e tre mesi dalla fine del primo maxi-processo amianto le motivazioni della sentenza che ha visto la condanna di gran parte degli imputati non sono state ancora depositate dal giudice con l’o...
Bumbaca Gorizia 15.10.2013 Processo amianto sentenza - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 15.10.2013 Processo amianto sentenza - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

A un anno e tre mesi dalla fine del primo maxi-processo amianto le motivazioni della sentenza che ha visto la condanna di gran parte degli imputati non sono state ancora depositate dal giudice con l’ovvia conseguenza di bloccare ogni azione giudiziaria subordinata alla sentenza stessa. Ma il Comune, sotto questo aspetto, «non ha potere d’intervento, neppure di sollecito». Lo dice il sindaco di Monfalcone Silvia Altran ricordando come «siamo anche noi una parte lesa, siamo quindi interessati alle motivazioni della sentenza e confidiamo che ogni ente faccia la sua parte. Perciò apprezziamo che il presidente del Tribunale si sia mosso in tal senso, come pure che la stampa contribuisca a tenere alta l’attenzione. Tuttavia il Comune non ha possibilità d’intervento per sollecitare la redazione della sentenza e risolvere le problematiche dei ritardi di cui, comunque, sono a conoscenza gli stessi organi giudiziari. Le mozioni e gli odg che vengono sottoposti al Consiglio hanno più volte riguardato la questione amianto, ma non consentono purtroppo di intervenire sull’iter degli atti di giudizio e, pertanto, assumerebbero solo un significato simbolico».

Ma di segnali di attenzione sulla questione amianto, afferma Altran, il Comune di Monfalcone ne ha forniti, eccome. A partire dalle azioni perché a Monfalcone venga realizzato un Centro regionale di monitoraggio delle patologie legate all’amianto con funzioni di regia complessiva in tema di interventi sanitari, ambientali e scientifici. «Abbiamo ricevuto su questo fronte le rassicurazioni della presidente della Regione Serracchiani e dell’assessore Telesca – spiega ancora il sindaco -. Proprio per questo continueremo a essere a fianco dei familiari degli esposti, affinché il centro garantisca le funzioni da loro ritenute necessarie». Altran illustra poi gli interventi di rimozione e bonifica dell’eternit in città. Dal 2004 a oggi sono stati rimossi o messi in sicurezza in varie zone della città quasi 9.000 metri quadrati di coperture in eternit da abitazioni, depositi e box privati e sono stati stanziati contributi per i cittadini che decidono la bonifica nella zona di Panzano, quella più interessata al fenomeno: gli ultimi due bandi hanno visto assegnare contributi a 18 soggetti per un totale di 362 metri quadrati di amianto rimossi e un importo di oltre 33mila euro stanziati. Ma l’attenzione sulla questione amianto passa anche attraverso l’approfondimento del problema. «È per questo che Monfalcone si è fatta promotrice di importanti momenti conoscitivi, ultimi dei quali i convegni “Il fine vita dell’amianto: bonifica, rimozione, prospettive future” dello scorso maggio e “Amianto: aspetti medico legali, risarcimento in Italia e negli Usa” di febbraio. Questo impegno dimostra che il problema amianto è tutt’altro che dimenticato dal Comune. La questione amianto è sempre tra le priorità dell’amministrazione che nei campi in cui ha diretta competenza non ha mai mancato di intervenire. Sarebbe fuorviante pensare che il Comune possa risolvere il problema da solo».

Riproduzione riservata © Il Piccolo