Sentenze sulla cabinovia di Trieste, le opposizioni: «Una vittoria epocale»
Le reazioni del centrosinistra dopo la decisione del Tar. Laterza: «Qualcuno fingeva di non capire». Massolino: «Chiederemo conto di tutti gli errori»

La pubblicazione delle sentenze da parte del Tribunale amministrativo regionale del Friuli Venezia Giulia sui cinque ricorsi presentati nei confronti del progetto della Cabinovia ha subito innescato le prime reazione da parte delle opposizioni sia in piazza Unità d’Italia, sia in piazza Oberdan.
Il primo commento è arrivato a stretto giro dal capogruppo di Adesso Trieste in Consiglio comunale Riccardo Laterza. «Ci sono voluti anni di lotte, mobilitazioni, opposizione serrata in Consiglio comunale, e anche tanti soldi (quelli donati da chi ha sostenuto il Comitato No Ovovia nella battaglia legale e quelli, sempre nostri, che il Comune ha buttato via nel tentativo di difendere l’indifendibile in tribunale) per sancire ciò che già si sapeva, ma che qualcuno faceva finta di non capire: disboscare un’area naturale protetta a livello comunitario per ottenere (forse) la misera riduzione dell’1,3% di emissioni di CO2 prodotte dai veicoli nel Comune di Trieste non configura un “motivo imperativo di rilevante interesse pubblico”», scrive in una nota Laterza.
Poi aggiunge: «Ora lo dice anche il Tar, che nelle cinque sentenze pubblicate oggi ha annullato le procedure di valutazione ambientale alla base del castello di carte dell’ovovia. Forse non serviva buttare via così tanto tempo e soldi (nostri) per arrivare a questa conclusione. Forse chi ha la responsabilità politica di questo scempio, a partire dal sindaco Roberto Dipiazza e dall’assessore Everest Bertoli, dovrebbe prenderne atto e dimettersi, magari scusandosi per il danno prodotto alla città, se è in grado di farlo. Forse è arrivato il momento di liberare Trieste da chi da troppo tempo sta dando pessima prova di arroganza e malgoverno».
A ruota è arrivato il commento della consigliera regionale del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Giulia Massolino. «Una vittoria epocale per il territorio contro un’opera calata sulla testa della cittadinanza senza coinvolgimento né consenso – ha detto l’esponente di opposizione di piazza Oberdan –. Chiederemo conto di tutti gli errori fatti: chi nelle amministrazioni regionale e comunale ha sostenuto politicamente questi atti adesso palesemente illegittimi se ne dovrà assumere la piena responsabilità davanti alla comunità».
Alle reazioni a caldo basate su una prima rapida lettura delle sentenze pubblicate dal Tar del Friuli venezia Giulia, farà seguito giovedì un ragionamento più articolato. È infatti annunciato per la giornata odierna un incontro con la stampa nel quale, è facile immaginare, le forze di opposizione sviscereranno punto per punto il contenuto dei documenti.
Riproduzione riservata © Il Piccolo