Serbo picchiato a morte Pupovac: spirale d’odio che deve preoccupare

FIUME. Si moltiplicano le dichiarazioni di esponenti politici sull’escalation di violenza vissuta negli ultimi tempi contro persone di nazionalità serba, situazione che trova terreno fertile soprattutto in Dalmazia, pur non essendone immuni le altre regioni della Croazia. Negli ultimi tempi gli episodi si sono moltiplicati, con il culmine raggiunto a Viškovo, vicino a Fiume, dove un esponente di spicco della minoranza serba, Radoje Petković, è stato picchiato da un croato ed è morto settimane dopo. Solo un paio di giorni fa, la “caccia al serbo” a San Pietro di Brazza, dove un gruppo di tifosi ultrà dell'Hajduk Spalato ha attaccato un gruppo di lavoratori stagionali della Slavonia (regione della Croazia) solo perché di etnia serba. Pochi mesi fa, in pieno centro a Spalato, tre pallanuotisti della belgradese Crvena Zvezda erano stati aggrediti da alcuni giovani del posto.

In tutta questa follia si sono inseriti diversi episodi ai danni della comunità serba, passati per lo più sotto silenzio da parte dei mass media croati. Il più noto tra i deputati della minoranza serba in Croazia, Milorad Pupovac, ha sottolineato come sia difficile essere serbo nel Paese: «Vengono prese di mira persone pacifiche, che non hanno colpa alcuna, picchiate, offese, minacciate da giovani neanche nati prima del conflitto croato–serbo e le cui famiglie non hanno subito danni né provato dolore durante la guerra. C'è una spirale d'odio che dovrebbe preoccupare tutti. Quanto verificatosi nelle vicinanze di Fiume, con il mio connazionale deceduto dopo essere stato colpito anche dopo essere svenuto, è qualcosa di estremamente grave e incivile».

Ha preso posizione anche il sindaco di Fiume Vojko Obersnel, che ha ammesso che lo Stato croato sta diventando insofferente verso le minoranze nazionali e d'altro genere, con violenze che paiono non avere più fine. Il vice governatore della Regione del Quarnero e Gorski kotar, Petar Mamula (di nazionalità serba), ha detto di sperare che Petković non sia stato ucciso perché serbo: «Altrimenti la paura comincerebbe a serpeggiare tra coloro che non sono croati». Andrej Poropat, presidente del Consiglio comunale di Fiume, ha ricordato che anche il Quarnero viene di tanto in tanto investito da episodi di intolleranza nazionale, che macchiano l'immagine di Fiume (e della regione) quale città aperta e ospitale. —

A.M.

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