Serpente vicino alle scuole ed è allarme a San Luigi

Panico e preoccupazione a San Luigi per l'avvistamento martedì pomeriggio di un serpente.
Un padre e la sua figlioletta, passeggiando in via San Pasquale, hanno infatti visto un lungo e grosso serpente a margine della strada. E subito, tra gli abitanti della zona, si è scatenata la psicosi. Poi, ieri mattina, il lieto fine con l'intervento dei Vigili del Fuoco e dei volontari della Protezione Animali che hanno recuperato il serpente nelle vicinanze delle scuole Collodi e Mille Bimbi a San Luigi. L'animale, lungo circa 1 metro e 20 e con un diametro di circa 5 centimetri, è risultato essere un Colubro di Esculapio, comunemente chiamato "Saettone", un serpente non velenoso ma che può mordere se spaventato. Alcuni passanti hanno notato l'animale avvinghiato al ramo di un albero. I vigili del fuoco, scuotendo la pianta, sono riusciti a farlo cadere e i volontari della Protezione Animali con una rete l'anno catturato.
«Abbiamo portato il serpente all'Enpa - spiega Gianfranco Urso della Protezione Animali - e dopo aver constatato il suo perfetto stato di salute l'abbiamo liberato negli spazi dell'Oasi del Farneto dell'Enpa».
Veloce predatore, il Colubro di Esculapio si nutre prevalentemente di uccellini, topi di campagna e lucertole. Gli adulti hanno una livrea giallo-grigia o grigio-verde con le parti inferiori giallastre, mentre gli esemplari giovani sono di colore grigio o olivastro. Il maschio è più grande della femmina e può raggiungere una lunghezza di 2 metri. Quella recuperato ieri a San Luigi era dunque verosimilmente una femmina. «Il Saettone che popola anche il nostro Carso e pure la zona del Boschetto - spiega Urso - è "cugino" di quel tipo di biscia di colore scuro che a Trieste usiamo chiamare "Carbon"».
Di abitudini prevalentemente diurne, sebbene nei mesi più caldi compaia anche al crepuscolo, il Colubro di Esculapio passa il letargo negli anfratti, negli incavi dei muri e in tane ricavate nel terreno. È un "arboricolo", quindi si arrampica abilmente e sale anche su tronchi d'albero verticali. Deve il suo nome a Esculapio, il dio greco della medicina, rappresentato con un bastone sul quale è intrecciato un serpente a rappresentare la forza vitale che guarisce i mali, ed è utilizzato come simbolo delle farmacie.
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