Serre di Miramare, sì al progetto

È stato approvato ieri dalla Conferenza dei servizi che ha riunito molti enti per una decisione definitiva il progetto di restauro della “casetta dei giardinieri” del Parco di Miramare, le cosiddette “serre nuove” che diventeranno museo didattico con la storia della creazione del parco e del suo patrimonio arboreo, anche con la riproduzione dei carteggi dell’epoca fra i giardinieri e Massimiliano, materiali conservati all’Archivio di Stato e in parte nel castello stesso.
A palazzo Economo sede della Soprintendenza e della Direzione regionale per i beni culturali si sono incontrati rappresentanti della Regione (che ha finanziato l’opera con 600 mila euro), del Comune che ha delegato l’architetto Ave Furlan, del Provveditorato alle opere pubbliche, il soprintendente Luca Caburlotto, l’architetto della Soprintendenza e autore dei progetti Maurizio Anselmi, la direttrice di Miramare Rossella Fabiani.
Dopo l’assegnazione dei lavori per il consolidamento dei muraglioni che sorreggono il promontorio su cui sorge il castello, con annesso restauro di vialetti del parco, materiali in ferro battuto e pietra, e delle fontane, questo è il terzo lotto di lavori che prende il via. Il primo è stato l’appalto per il risanamento del verde con un piano di analisi della salute degli alberi, di abbattimento ove necessario e di sostituzione. Questi due primi interventi hanno un costo di 1 milione di euro, di fonte statale. Con le serre nuove di cui parte a breve la gara vengono impegnati i 600 mila euro che la Regione aveva inizialmente concesso a un eventuale nuovo centro studi per i colibrì, e in subordine proprio a interventi di risanamento del comprensorio monumentale. Della complessiva somma di 1,8 milioni di euro a disposizione della Soprintendenza ne mancano da spendere 200 mila (sempre di provenienza ministeriale). È il costo del restauro delle “serre storiche”, che erano state occupate dal “Parco tropicale” dei colibri poi oggetto di sfratto. Il tribunale (usciti i colibrì) ha dissequestrato l’area, che rimane però ingombra di materiali abbandonati. Spetterà al direttore regionale Giangiacomo Martines decidere in merito, così da poter completare presto il riassetto anche di questo nucleo storico del parco. (g. z.)
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