Sgt, faceva votare anche i morti A giudizio l’avvocato Tonon

Truffa aggravata, truffa sportiva e truffa ai danni dello Stato. Ma anche fatture false e poi aver fatto votare anche i soci morti.
Queste le accuse a carico dell’avvocato Carmelo Tonon, presidente della Ginnastica Triestina, ritenuto il responsabile della cosiddetta gestione allegra dell’antico sodalizio sportivo che in questi giorni compie 150 anni. Ieri il gip Guido Patriarchi lo ha rinviato a giudizio. Con Tonon anche l’ ex segretaria amministrativa, Dana Fabbri, 59 anni, indicata come braccio destro del professionista sotto accusa. Invece l’imprenditore Fabio Albanese, legale rappresentante della Opera Srl, ritenuto responsabile di aver emesso fatture false, ha patteggiato la pena di 3 mesi con la condizionale ed è uscito definitivamente di scena.
La data dell’udienza davanti al giudice monocratico è stata fissata per il prossimo primo luglio. Presenti ieri in aula davanti al giudice Patriarchi e al pm Massimo De Bortoli, il difensore di Tonon, l’avvocato Antonio Regazzo e quelli degli altri imputati, Michele Luzzatto e Fabio Albanese. Regazzo si è battuto per il proscioglimento mancando, secondo lui, l’elemento soggettivo, perche «Tonon - ha detto il difensore - non si è intascato i soldi».
Il primo filone dell'inchiesta riguarda le assicurazioni fasulle per gli atleti. Secondo le indagini dei finanzieri, l'avvocato Tonon e la segretaria fin dal 2006 si erano fatti pagare da centinaia di atleti della Ginnastica Triestina la somma di 10 euro pro capite per la copertura assicurativa, e importi tra i 5 e i 40 euro per il tesseramento alle varie federazioni nazionali. Ma di questo denaro avevano versato solo una parte alle relative federazioni. Il resto è sparito. Le indagini hanno accertato anche il business dei finanziamenti pubblici. Tonon aveva chiesto contributi presentando rendiconti delle spese definiti dal pm «falsi e infedeli». In particolare nel 2005 la Regione aveva concesso un contributo di 12mila euro alla Sgt per la manifestazione "Judo 2005". In realtà le fatture usate per giustificare la richiesta erano assolutamente false. Secondo l'accusa, l'ex presidente aveva ottenuto prestazioni da parte di ditte fornitrici di servizi senza poi onorarle con i relativi pagamenti e aveva chiesto e avuto il rimborso dalla Regione. Terza accusa - la più singolare - è che l'avvocato Tonon e la sua segretaria avevano fatto votare - per delega, si intende - anche i soci deceduti in occasione delle assemblee della Ginnastica. Ne era venuta fuori un’assemblea dal risultato praticamente bulgaro. Un vero e proprio trionfo per Tonon diventato presidente prevalendo sull'avversario Edoardo Costanzo. Il giorno dopo l'avvocato Tonon aveva dichiarato: «Sono soddisfatto perché secondo me la Ginnastica deve continuare ad andare avanti così». Frase che, col senno di poi, non gli ha portato fortuna.
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