Sgt, indagato il presidente Tonon
È accusato di truffa, falso e appropriazione indebita. Il legale: «Sono allibito»

Dal Codice civile a quello penale. È al coltello la lotta all’interno della Società Ginnastica triestina. Una denuncia contro l’attuale presidente, l’avvocato Carmelo Tonon, è stata presentata in Procura il 14 luglio, a poche ore di distanza dalla conclusione dell’udienza civile in cui il giudice Giovanni Sansone aveva data per «buona» la data del 10 ottobre già fissata dallo stesso presidente per svolgere l’assemblea straordinaria da tempo richiesta da chi contesta la sua gestione. In altri termini chi voleva anticipare il confronto era uscito sconfitto dall’aula del Tribunale.
Mercoledì, in base a questa denuncia, quattro finanzieri della Prima Compagnia si sono presentati al mattino nell’ufficio di segreteria della stessa società, ospitato nella storica sede. I militari, tutti in abiti borghesi, hanno esibito all’unica impiegata presente un ordine di perquisizione firmato dal pm Cristina Bacer. Dallo stesso ordine di perquisizione è emerso che l’avvocato Carmelo Tonon da anni presidente della gloriosa società, è indagato per truffa allo Stato, falso e appropriazione indebita. Le somme al momento non sono specificate. I finanzieri hanno sigillato i computer, riservandosi di prelevarli al più presto assieme ad altro materiale ritenuto «interessante» per ricostruire quanto è stato via via registrato sui vari livelli dell’hard disk. Il punto nodale dell’indagine è infatti rappresentato da quella parte della denuncia presentata il 14 luglio in cui viene affermato che la «Società Ginnastica Triestina sarebbe stata beneficata da contributi pubblici tramite false certificazioni».
Quali siano queste certificazioni non è detto e tantomeno chi le abbia compilate o presentate: a questo proposito va anche aggiunto che nel decreto di perquisizione la Procura della Repubblica usa verbo - sarebbe - coniugato al condizionale. Accade raramente perché negli uffici del pubblico ministero vanno per la maggiore l’indicativo e le sue certezze granitiche. Ad altri spetterà sollevare dubbi nei magistrati.
«Sono allibito per quanto è accaduto. Ho sempre lavorato a favore della società di cui sono presidente. Confido nella magistratura ma devo anche dire che la denuncia che ha innescato il sequestro, blocca tutta la nostra attività amministrativa». Altro l’avvocato Carmelo Tonon ieri non ha inteso aggiungere. Oggi si presenterà in Procura assieme al collega Antonio Regazzo che ne ha assunto la difesa e chiederà di poter parlare col pm Cristina Bacer che ha iscritto il suo nome sul registro degli indagati, formalizzando anche i capi di imputazione. . Al di là di quanto è scritto sul decreto di perquisizione, null’altro dell’indagine è noto al presidente della Sgt, ai suoi collaboratori e all’avvocato che ne ha assunto la difesa. Non nè noto nemmeno chi abbia presentato con tanta tempestività il documento che ha innescato l’azione penale. Certo è che l’effetto mediatico rischia di non essere devastante per la stessa gestione della Sgt e per il prosieguo dell’attività al termine delle ferie estive. Le indagini, come quasi tutti sanno, nel nostro Paese non sono nè brevi nè indolori e per togliersi di dosso gli schizzi di mota, o per provare la colpevolezza di un indagato, servono tempo e pazienza.
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Leggi anche
Video