«Sgt, la gestione Tonon era fuori controllo»

Cominciato il processo a carico dell’ex presidente per truffa aggravata e frode sportiva. Le testimonianze lo inchiodano
Foto BRUNI TRieste 24.10.2011 Processo Ballaman-Giudice Filippo Gulotta
Foto BRUNI TRieste 24.10.2011 Processo Ballaman-Giudice Filippo Gulotta

Stipendi versati in ritardo e, da un certo momento in poi, non più saldati a collaboratrici di segreteria o tecnici sportivi. Indicazioni di non accettare più l’ingresso di nuovi soci prima delle elezioni societarie del dicembre 2007. Tessere con date sbagliate, doppie registrazioni, invio di corrispondenza a persone in realtà decedute da tempo e ancora iscritte sul libro dei soci. Tesseramenti a federazioni sportive pagati dagli atleti ma in effetti mai effettuati dalla società. E problemi anche sul fronte assicurazione infortuni nel 2008-2009. Pezzi - composti da testimonianze rese ieri in aula - del mosaico sulla gestione della Società Ginnastica Triestina fra il 2007 e il 2009, per la quale è chiamato a rispondere in Tribunale l’allora presidente dello storico sodalizio Carmelo Tonon, accusato dal pm Massimo De Bortoli di truffa aggravata o appropriazione indebita aggravata, truffa sportiva e truffa ai danni dello Stato, di fatture false e inoltre di aver fatto votare anche soci morti alla tornata elettorale per il rinnovo del direttivo nel 2007.

I primi testimoni nel processo che vede imputato l’avvocato Tonon (oltre a lui, nel procedimento è a giudizio pure l’ex segretaria amministrativa della Sgt, Daiana Fabbri, indicata dall’accusa come braccio destro di Tonon) sono comparsi davanti ai giudici Filippo Gulotta, presidente, Enzo Truncellito e Pietro Leanza. Tonon (ieri assente, come Fabbri) è difeso dagli avvocati Antonio Regazzo e Giovanni Adami, Fabbri da Michele Luzzato. Il legale della Sgt costituitasi parte civile è Fabio Zuliani. «Ho collaborato in segreteria dal settembre 2007 al giugno 2009, quando ho dato le dimissioni - ha spiegato ieri in aula Stefania Buonocore, che con le successive gestioni è poi rientrata in Sgt - perché da febbraio-marzo non ricevevo più la paga. Prima c’era stato qualche ritardo nei pagamenti. Nell’ultimo periodo Tonon era introvabile». Quanto ai tesseramenti, ha aggiunto che erano «previsti all’iscrizione ai corsi. Poi si è scoperto che non di tutti venivano fatti, mi era stato spiegato fosse una consuetudine farli solo di chi partecipava alle gare». Ma a tutti, appunto, la cifra per il tesseramento federale veniva richiesta. Altro capitolo, il pre-elezioni societarie di fine dicembre 2007: «Prima di andare in ferie, mi dissero di non accettare l’iscrizione di nuovi soci. E mi è stato riferito che successivamente fu indicato di non fare più neanche i rinnovi». E le tessere societarie? «Sulla mia risultavo iscritta dal 2002. Pensavo fosse un errore. E c’erano nomi registrati due volte. L’archivio non veniva aggiornato: si inviavano comunicazioni, anche con richieste di pagamento rata associativa, a soci deceduti...». A quest’ultimo punto si è agganciato il giudice Gulotta, chiedendo: «Risulta che a quelle elezioni abbiano “partecipato” anche persone già morte?». «Non c’ero, non posso saperlo. Quando sono tornata - ha risposto Buonocore - mi è stato raccontato che probabilmente erano stati alterati i numeri di tessera».

Altra teste Alessia Percovic, all’epoca iscritta al corso di ginnastica artistica: «I 10 euro versati per il tesseramento non erano finiti dove dovevano fra il 2006 e il 2009. Ho controllato con la Federazione ginnastica. Ad altri miei compagni di corso era capitata la stessa cosa. In segreteria mi avevano detto che dovevo sostenere quei costi per il corso...». A parlare ieri anche Rossana Staffa: «Ero socia, con mia figlia iscritta a judo dal 2002. Ci sono stati problemi nel 2009 e mi sono dimessa. Avevo sentito che l’assicurazione non veniva pagata in caso di infortuni, come invece anni prima era successo per mia figlia. Nel 2009 sono andata in sede per l’iscrizione, ma il modulo dell’assicurazione non mi è stato consegnato. Solo mostrato da lontano. E non si sapeva chi fossero gli istruttori. In quel momento, allora non ho completato l’iscrizione».

Fra le testimonianze, pure quella di Monica Barbieri, istruttrice di judo e socia benemerita Sgt, nonché una delle anime della contestazione partita dall’interno alla gestione Tonon: «La stagione 2008-09 era partita con la chiusura di bar e parcheggio. Avevamo chiesto spiegazioni al presidente, senza riceverne. E gli stipendi di settembre e ottobre erano stati pagati in ritardo, poi nemmeno più versati. Si era saputo che non tutti gli atleti venivano tesserati. Anche la signora Fabbri concordava sul fatto che bisognava fare qualcosa, cambiare». Ulteriore dettaglio ricordato da Barbieri: «Avremmo voluto indire un’assemblea straordinaria ma non ci veniva fornito il numero dei soci. Allora era stata avviata una raccolta firme. Dal passaparola, poi, si sapeva dei soci deceduti...».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo