Sgt, pignorati attrezzi sportivi e un pullmino
Panche, tapis roulant e persino un pullmino. Sono soltanto alcuni dei beni che la Ginnastica Triestina si è vista pignorare nei giorni scorsi dai creditori. Creditori che hanno fatto entrare in scena l’ufficiale giudiziario

Panche, tapis roulant e persino un pullmino. Sono soltanto alcuni dei beni che la Ginnastica Triestina si è vista pignorare nei giorni scorsi dai creditori. Creditori che, stanchi dell’attesa e decisi ad andare fino in fondo per ottenere il pagamento di lavori eseguiti oltre un anno fa, hanno fatto entrare in scena una figura finora mai comparsa sul palco del ”caso” Sgt: l’ufficiale giudiziario.
Il primo si è presentato nel palestra di via Ginnastica circa una ventina di giorni fa su mandato di due ex fornitori, con i quali la dirigenza ha contratto debiti per oltre 10 mila. Debiti legati al mancato pagamento di alcuni interventi eseguiti nella sede nel 2008, al tempo in cui i vertici decisero di gestire in proprio servizi come la ristorazione e la tenuta del parcheggio esterno, fino a quel momento affidati ad una società esterna.
«Più che dal tentativo di rientrare delle spese tuttavia - afferma uno dei creditori che ha messo in moto la macchina dei pignoramenti e che però, temendo ripercussioni da parte della società, preferisce restare anonimo -, questa mossa è dettata dalla volontà di ottenere una sorta di risarcimento morale. Diciamo che si tratta di una questione di principio: prima che un fornitore, io sono un ex socio della Ginnastica. Lì ho passato tanti anni e lì, prima che la situazione precipitasse, mandavo i miei figli. Agendo in questo modo, cerco di dare il mio contributo per allontanare l’attuale dirigenza e salvare quindi la società».
Questione di principio o meno, resta il fatto che la Sgt si è vista portar via dalla palestra di via Ginnastica decine di attrezzi. Appunto panche, spalliere e tapis roulant sfilati via sotto gli occhi di impotenti dirigenti. Gli stessi che hanno dovuto mandar giù pochi giorni più tardi un altro boccone amaro: la ”scomparsa” di un pullmino.
Le due visite eseguite dagli ufficiali giudiziari in agosto sembrano peraltro non essere le uniche. «La società - ammette solo ora il vicepresidente Davide Losso - informa di aver attualmente subito dei pignoramenti da parte di alcuni fornitori che hanno ritenuto di doversi cautelare per il loro credito per complessivi 30.000 euro, incluse spese e onorari. Nei relativi procedimenti la società Ginnastica Triestina si costituirà davanti al giudice, pagando un quinto e chiedendo la rateizzazione massima così come previsto dalla norma, il tutto nei tempi di rito. Sicuramente - continua Losso - “mettere in piazza” tutta la vita della Sgt non ha giovato all'equilibrio delle attività della società che, come noto, ogni anno fatica ad arrivare a fine mese (così come per molte altre associazioni sportive). In questo delicato momento economico, in cui la dirigenza sta facendo i salti mortali per far quadrare i conti insomma - conclude il vicepresidente - i continui attacchi arrivati da parte di Coni ed istituzioni non hanno certo giovato alla causa della promozione e dello sviluppo dell’attività sportiva, vale a dire gli unici due interessi dell’attuale dirigenza».
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