Sì all’Ufficio immigrazione ma la scelta del sito è aperta

il caso
Diego D’Amelio
La creazione del nuovo Ufficio immigrazione di via Mascagni compie un altro passo avanti. Il Consiglio regionale ha approvato ieri lo stanziamento da 1,5 milioni a favore della Questura, con i voti di centrodestra e Movimento 5 stelle, l’astensione di Partito democratico e Cittadini, la contrarietà di Open Fvg e Patto per l’autonomia. La soluzione pare al momento l’unica percorribile, ma su pressione di Fratelli d’Italia la giunta Fedriga si è impegnata a esplorare alternative alla struttura a Valmaura.
L’ultima parola spetterà al questore Giuseppe Petronzi, che vuole rinnovare i locali un tempo appartenenti alla Polizia stradale per far fronte alle difficoltà logistiche dell’Ufficio immigrazione, dove si rivolgono i cittadini stranieri che rinnovano il permesso di soggiorno e i richiedenti protezione internazionale. Gli spazi inadeguati generano da tempo lunghe file visibili all’esterno del palazzo della Questura. Un’alternativa era stata immaginata in Porto Vecchio, ma la scelta finale è caduta sulla realizzazione di un prefabbricato nel comprensorio del Commissariato di San Sabba.
Iniziative di questo tipo andrebbero sostenute finanziariamente dallo Stato, ma a Roma la coperta è corta e per sbloccare l’impasse si è mossa la Regione. Una prima parte dell’importo, pari a 500 mila euro, era stata prevista dalla giunta Serracchiani nel 2018 e ora l’esecutivo di Massimiliano Fedriga ha aumentato lo stanziamento di un altro milione, mettendo a disposizione la Regione come stazione appaltante per velocizzare i lavori.
Il provvedimento non è passato in modo indolore all’interno del centrodestra. Dopo aver appreso dalla stampa del disegno di legge, Fratelli d’Italia ha protestato in circoscrizione e in Consiglio comunale, avviando una raccolta firme a Valmaura. La tensione è salita al punto che il capogruppo dei patrioti in Consiglio regionale Claudio Giacomelli ha comunicato al presidente Fedriga di non essere disponibile a votare la legge, criticando l’assenza di comunicazione, sollevando i problemi di sicurezza che vive il quartiere e ricordando che Valmaura è un importante serbatoio di voti della destra.
La mediazione è stata trovata attraverso la presentazione di un ordine del giorno che impegna la giunta a «segnalare al questore le perplessità sollevate dai residenti, esortandolo a cercare soluzioni alternative» e offrendo nel caso risorse economiche aggiuntive. Per Petronzi non sarà semplice procedere con la scelta di Valmaura, perché l’odg ha incassato il sostegno trasversale di centrodestra e centrosinistra.
«Abbiamo dato risposta – ha sottolineato l’assessore Pierpaolo Roberti – a un problema che risale al 2017, quando l’allora questore di Trieste lanciò un grido d’allarme sull’inadeguatezza strutturale dell’Ufficio immigrazione. Lo Stato non riesce a far fronte alla richiesta e abbiamo deciso di subentrare. La collocazione degli spazi è decisa autonomamente dalla Questura, ma il dialogo è massimo e c’è disponibilità ad aumentare le risorse se si trovano soluzioni alternative». In pubblico Giacomelli stempera ma non troppo: «Apprezziamo che la giunta si faccia carico di integrare la sicurezza di cittadini e agenti, laddove lo Stato sia manchevole, ma non mi vede concorde la scelta di un rione popoloso come Valmaura. Per questo abbiamo chiesto una soluzione alternativa». Per il Pd Francesco Russo, «l’Ufficio immigrazione passa sulla testa dei cittadini di Valmaura. Fedriga, Roberti e Giacomelli hanno approvato la legge che sposta l’ufficio in via Mascagni e poi si sono approvati un ordine del giorno per dire che forse non bisogna farlo. La presa in giro di chi abita a Valmaura ha superato ogni limite. Accanto a questo “capolavoro” c’è anche stata la chiusura a un nostro emendamento con cui abbiamo proposto che fossero stanziati 1,5 milioni per offrire maggiori servizi al rione». —
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