Si esibivano su OnlyFans ma non dichiaravano nulla al Fisco: quattro triestini nei guai

Scoperti oltre 240 mila euro di guadagni a nero e 20 mila euro di proventi sottoposti alla cosiddetta “tassa etica” sulla piattaforma digitale che i quattro non avevano dichiarato 

Maria Elena Pattaro

Guadagnavano migliaia di euro pubblicando foto e video, anche erotici, su OnlyFans. Ma di quei 244 mila euro complessivi non avevano dichiarato un solo centesimo al fisco. La Guardia di Finanza di Trieste ha scoperto quattro evasori fiscali, attivi sulla nota piattaforma per adulti e anche su altri social (come Instagram e Tik Tok), con profili da migliaia di follower.

Tra i triestini smascherati ci sono sia donne, sia uomini per i quali OnlyFans era diventata un miniera d’oro in cui fare soldi attraverso contenuti a pagamento. I guadagni a nero che i quattro non hanno mai inserito nella dichiarazione dei redditi ammontano complessivamente a 244. 560 euro.

In media più di 61mila a testa. A cui si aggiungono altri 20 mila euro di proventi sottoposti alla cosiddetta tassa etica, un’addizionale l’addizionale del 25% prevista per chi opera nell’intrattenimento per adulti, anche da remoto. Le loro posizioni sono ora al vaglio dell’Agenzia delle entrate per gli sviluppi di competenza.

I quattro soggetti pizzicati nei giorni scorsi sono soltanto la punta dell’iceberg di una tendenza ben più diffusa, anche a Trieste e provincia, su cui la Finanza ha acceso i fari già da qualche tempo. Sono diversi i casi di persone che arrotondano lo stipendio con i proventi delle attività digitali sulle piattaforme, tacendoli al Fisco così da eludere le tasse. Tra loro anche un musicista di 36 anni finito alla ribalta delle cronache una decina di giorni fa perché era stato arrestato per spaccio insieme alla fidanzata.

Agli inquirenti aveva detto che realizzava contenuti porno sulle piattaforme, in nero. Tornando ai quattro in questione, nei loro confronti sono scattate soltanto contestazioni amministrative. Gli imponibili evasi, infatti, sono sotto la soglia della punibilità penale. I Finanzieri del comando provinciale li hanno individuati grazie a un’articolata operazione di polizia economico-finanziaria. «L’attività ha riguardato controlli fiscali nei confronti di quattro persone fisiche, residenti nella provincia, attivi sulla piattaforma online OnlyFans», spiega la Finanza in una nota.

Le verifiche sono partite dalle loro attività online, dove i quattro avevano migliaia di follower a cui vendevano contenuti esclusivi per proseguire poi anche attraverso gli accessi fiscali domiciliari, autorizzati dalla Procura della Repubblica. Gli investigatori si sono presentati a casa dei sospetti evasori per acquisire documenti contabili.

Da ulteriori approfondimenti è emerso, appunto, che i quattro triestini non avevano dichiarato gli incassi frutto della loro attività su OnlyFans e su altri social. Spesso è la discrepanza fra il tenore di vita esibito in rete e il reddito dichiarato dai creator ad attirare i sospetti degli inquirenti. «L’operazione – spiega il generale Stefano Commentucci, comandante provinciale della Finanza – si inserisce nei settori prioritari di contrasto all’evasione fiscale, con particolare riferimento alla digital creator economy, realtà in forte espansione soprattutto tra le nuove generazioni, che produce significativi volumi di ricavi».

La digital economy è un ecosistema composto da figure che creano contenuti digitali, li diffondono e li monetizzano in rete. I contenuti vanno dai tutorial di cucina alle foto e video sessualmente espliciti. Sono proprio questi ultimi ad aver reso famosa (e affollata) la piattaforma OnlyFans, dove i creator si mostrano senza veli, soddisfacendo le richieste dei singoli abbonati. Ci si può interrogare sulla moralità del mestiere. Ma sulle tasse no: quelle vanno pagate e basta.

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