Si laurea a 52 anni per amore delle figlie «Mai troppo tardi»

Dario, iscritto nel 2011, ha chiuso gli studi in odontoiatria «Difficile riprendere il ritmo. I primi esami li ho ripetuti»
Lasorte Trieste 26/10/17 - Aula Magna Montalcini Cattinara, Tesi di laurea del cinquantaduenne Dario Tropiz
Lasorte Trieste 26/10/17 - Aula Magna Montalcini Cattinara, Tesi di laurea del cinquantaduenne Dario Tropiz
Dopo il diploma, adesso la laurea. Non è mai troppo tardi per Dario Trobiz che, a 52 anni, ha concluso il corso di laurea magistrale in odontoiatria e protesi dentarie all’Università di Trieste. Nel 2009, all’età di 45 anni, si era diplomato al Galvani frequentando l’istituto nelle lezioni mattutine per un anno, prima di partecipare all’esame di maturità insieme agli studenti più giovani. Il suo diploma di odontotecnico conseguito nell’85, infatti, in molti paesi europei non sarebbe stato accettato perché rilasciato dopo soli quattro anni. Il suo timore, all’epoca, era di vedere invalidato il proprio attestato anche in Italia. A quel punto Trobiz – che di professione è odontotecnico – ha deciso di non fermarsi e affrontare gli studi universitari. Dopo un tentativo andato a vuoto nel 2010, nel 2011 è stato ammesso alla facoltà di odontoiatria, passando il test di ammissione. Ieri mattina, dopo sei anni, si è laureato, esponendo la propria tesi nell’aula Montalcini dell’ospedale di Cattinara.


«Tornare tra i banchi di scuola da adulto ha avuto un grande impatto su di me, mi sono rimesso in gioco e, una volta diplomato, ho capito di voler proseguire gli studi, approfondendo le materie legate al mio lavoro». A convincerlo definitivamente a cimentarsi in un corso di laurea, come racconta lo stesso Trobiz, sono state le due figlie: «È grazie a loro che ho trovato la forza di studiare e andare avanti, perché hanno scelto di seguire il mio stesso percorso professionale. Ho pensato – spiega – che potrei aiutarle quando si troveranno alle prese con gli stessi argomenti». I primi anni di università non sono stati facili. «Non ero abituato a studiare, non riuscivo a concentrarmi, tendevo a distrarmi e non avevo metodo – racconta –. I primi esami li ho ripetuti più di una volta, ma con il tempo ho imparato e preso il ritmo giusto». Ad aiutarlo molto, nel primo periodo, sono stati i compagni di corso. «In questi anni ho capito l’importanza di correre e lavorare in gruppo, studiare insieme ai miei compagni e vedere come loro si approcciavano alle lezioni e alle materie mi è servito a superare le difficoltà iniziali. Grazie a loro – prosegue – ho imparato anche a utilizzare il computer, che per me era qualcosa di sconosciuto prima».


Nei sei anni di studio il neolaureato ha continuato a svolgere il proprio lavoro, nonostante il carico di impegno a cui si è peraltro successivamente aggiunto il tirocinio all’Ospedale Maggiore, che ha frequentato senza neanche un’assenza. «Non è mai troppo tardi per imparare, non è retorica ma la verità. Per studiare e migliorarsi ci vogliono metodo, autocontrollo, concentrazione. Lavorare sodo e mettersi in gioco porta sempre a un risultato, in qualsiasi ambito – ha detto subito dopo la proclamazione –, desidero ringraziare mia moglie che mi ha sempre sostenuto, e un po’ ringrazio di essere testardo e determinato altrimenti non sarei arrivato fino a qua. Nei prossimi giorni mi renderò conto davvero della laurea. Ora vedo il mio lavoro da un’altra prospettiva».


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