Si rinnova la Villa dell’accoglienza a Opicina

Lavori in vista nei 30 anni della “Stella Mattutina” di S. Martino al Campo: 10mila euro dal Rotary Trieste
Foto Bruni 20.06.14 Comunità S.Martino al Campo:la prof.Benussi e don Vatta-consegna dell'assegno Rotary
Foto Bruni 20.06.14 Comunità S.Martino al Campo:la prof.Benussi e don Vatta-consegna dell'assegno Rotary

Sono 10mila euro che verranno impiegati «in cose molto concrete», sottolinea don Mario Vatta, fondatore, anima e oggi presidente onorario della Comunità di San Martino al Campo: serviranno infatti a coprire una parte delle spese di risistemazione di Villa Stella Mattutina, la struttura di Opicina che giusto trent’anni fa venne concessa in comodato alla Comunità dalla Diocesi per ospitare persone in disagio sociale. Dopo tre decenni e innumerevoli mani tese l’una verso l’altra, la casa di via Nazionale ha ormai bisogno di cospicui lavori di manutenzione che richiederanno all’incirca, come annota il presidente di San Martino al Campo Claudio Calandra di Roccolino, 80mila euro. Ieri ne sono arrivati 10mila da parte del Rotary club Trieste. A consegnare l’assegno sono giunti a Villa Stella Mattutina la presidente del Rotary Trieste Maria Cristina Benussi e Fabio Santorini, che fra pochi giorni le subentrerà nella carica. Per il club si tratta della donazione più consistente effettuata nell’anno sociale che si sta per chiudere e che ha visto una serie di iniziative attuate in occasione del novantennale della fondazione del sodalizio. «Abbiamo voluto lasciare un segno concreto di solidarietà, che è uno degli aspetti di cui come Rotary ci occupiamo accanto ai service per i giovani, alle tematiche legate alla salute e alla cultura», commenta Benussi ancora colpita dalla visita alla struttura «in cui si respira il senso di comunità e di aiuto reciproco tra persone».

I lavori all’immobile sono mirati a far sì che «l’accoglienza dei nostri ospiti possa essere sempre più adeguata», spiega don Vatta, «anche se dovremo fare molta attenzione all’esistente essendo la casa sottoposta a vincolo monumentale». A partire dal 1984, l’edificio è stato dapprima adibito a ospitare persone con disagio sociale, poi giovani tossicodipendenti, e in seguito ha accolto persone con problemi di tipo abitativo e lavorativo, in convenzione con il Comune. Nel 2007, grazie a una donazione di Generali e al lascito testamentario di un privato, la villa è stata acquistata dalla Comunità grazie anche a un forte sconto sul prezzo di mercato concesso dall’Ente di culto San Giusto che ne era proprietario. Attualmente Villa Stella Mattutina è al massimo della capienza con i suoi 15 ospiti: persone senza casa - e alcune senza lavoro, e altre giunte a Trieste per motivi di cura - che vi restano fino a quando non hanno trovato una sistemazione adeguata. «Attendiamo le autorizzazioni da parte della Soprintendenza, speriamo di iniziare i lavori nel corso dell’anno», annota ancora Calandra di Roccolini; «quanto ai fondi stiamo chiedendo aiuto ad associazioni, e in parte cercheremo di far fronte alle spese con le nostre risorse». L’obiettivo è di arrivare a settembre, periodo in cui si celebreranno i trent’anni di accoglienza nella Villa, con il cantiere in fase di apertura.

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