Si schianta con la moto, muore a 24 anni

La moto, una Ducati 800 monster rossa, ha ondeggiato dopo la curva in Costiera, vicino alla Tenda Rossa, poi ha piegato verso sinistra e si è schiantata contro il guard-rail spezzandosi in due come fosse stata di latta.
È morto così ieri pomeriggio Brian Flora. Aveva quasi 25 anni, li avrebbe compiuti in maggio. In gravissime condizioni in rianimazione è ricoverata la fidanzata Giuliana Zanella, 23 anni. I medici del 118 hanno fatto l’impossibile - in una drammatica quanto inutile corsa contro il tempo - per salvarlo. Sulla Costiera (che è rimasta chiusa al traffico fino a sera) è atterrato anche l’elicottero che avrebbe dovuto portare il motociclista in fin di vita a Cattinara. Per oltre 40 minuti i sanitari hanno tentato di rianimarlo. Hanno praticato la terapia d’urgenza intubandolo e sottoponendolo alla respirazione forzata. Ma non c’è stato nulla da fare.
L’incidente è avvenuto pochi minuti prima delle 16 lungo il tratto che porta a Sistiana. L’impatto del mostro rosso - secondo le prime ipotesi degli agenti della polizia locale - sarebbe accaduto a una velocità vicina ai 130 chilometri all’ora. Una forza d’urto spaventosa. La Ducati rossa che solo a guardarla fa paura si è rotta in mille pezzi. E i corpi di chi era in sella sono stati scagliati sull’asfalto con incredibile e devastante violenza.
La scena che si è presentata ai primi soccorritori è stata terribile. I pezzi in plastica della moto sparsi dappertutto. E la ruota anteriore spezzata in due volata nel dirupo oltre il guard-rail, vicino al muro di una villa sottostante. Ma a testimoniare la velocità è stato il segno nero della frenata. Oltre 15 metri misurati da metà carreggiata all’altezza del numero civico 53. Poi ci sono altri 50 metri in cui quello che rimaneva dello scheletro della Ducati 800 monster ha ondeggiato, si è alzato in volo e poi è ricaduto.
«Un altro motociclista mi ha riferito di essere stato superato da quella moto. Io non ho visto nulla dell’incidente. Quando sono arrivata c’erano i rottami sull’asfalto e i corpi di quei poveri ragazzi», ha detto l’automobilista che poi ha dato l’allarme. Ha aggiunto: «Una scena terribile che non dimenticherò mai». Dopo pochi istanti la donna si è allontanata e ha parlato a lungo con gli ufficiali della municipale e i carabinieri che hanno condotto i rilievi di legge. Sull’asfalto rovesciato il casco di marca “Vemar” di Brian Flora. E poco lontano brandelli di una felpa grigia e di un paio di leggins blu: gli abiti di Giuliana Zanella, tolti dai sanitari del 118 durante le prime fasi della rianimazione.
La zona dell’incidente è stata delimitata dalle strisce di nylon bianche e rosse. Sul posto è arrivato il sostituto procuratore di turno Giorgio Milillo che ha parlato a lungo con gli agenti della polizia locale e con i carabinieri. Poi il medico legale Fulvio Costantinides ha esaminato il corpo del motociclista che fino a quel momento era stato pietosamente coperto con un telo per impedire lo sguardo dei curiosi fermi oltre la striscia bianca e rossa.
Intanto due sottufficiali della polizia locale sono andati in viale Campi Elisi. E hanno comunicato ai genitori di Brian Flora la terribile notizia. In strada era ferma un’ambulanza del 118.
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