Si stende su un’amaca a Barcola e prende una multa da 300 euro
Un turista sorpreso l’altro giorno dai vigili a schiacciare un pisolino su un’amaca a Barcola si è visto comminare una multa di trecento euro. E sui social network si è subito infiammata la polemica, con centinaia di messaggi critici verso la Polizia locale.
A scatenare i webnauti è stata una nota pubblicata sulla pagina Facebook di “Agente Gianna” attorno alle 10 del mattino e riferita a un episodio del pomeriggio precedente.
«La Polizia locale – si legge – da anni, durante il periodo estivo, investe parte delle sue energie sul lungomare di Barcola» per far fronte a «situazioni e problemi che si ripropongono con la stagione». L’elenco parla di «incremento del traffico, attività commerciali, situazioni di degrado , microcriminalità, fruibilità dei servizi balneari». Queste, dunque, «alcune declinazioni dell’impegno sul territorio», che «fanno sì che non siano casuali gli interventi che quotidianamente mettono in luce l’importante attività di prevenzione delle nostre pattuglie». Ciò premesso, ecco allora il “piatto forte” dell’altro pomeriggio, «quando verso le 16 un uomo è stato sorpreso a dormire sull’amaca che aveva appeso tra due alberi all’altezza del Secondo e Terzo Topolino».
Alla richiesta degli agenti della municipale «l’uomo esibiva i documenti d’identità». Si tratta di M.P.G.R.T. (queste le iniziali rese pubbliche), 52 anni, austriaco in vacanza in Italia: «L’uomo veniva sanzionato con una multa di 300 euro per la violazione all’articolo 36 del Regolamento del Verde pubblico», secondo cui «negli spazi a verde è vietato appendere agli alberi e agli arbusti strutture di qualsiasi genere».
Ma a molti, come detto, la decisione non è andata giù. I commenti negativi su internet si sono susseguiti rapidamente, e il dibattito online è proseguito vivace per tutta la giornata.
C’è chi sui social ha scritto ad esempio che, prima di sanzionare, gli agenti della Polizia locale avrebbero potuto almeno avvertire il malcapitato, ricordandogli il divieto esistente e invitandolo a togliere l’attrezzatura, «anche alla luce di un errore commesso in buona fede» che, secondo buona parte dei partecipanti a tale dibattito, «non creava disagi, fastidi o danni». In tanti poi l’hanno additata come una «misura esagerata» e parecchi triestini hanno pure ammesso di non essere nemmeno a conoscenza del divieto di posizionare un’amaca.
Altri hanno sottolineato quindi il fatto di non aver mai notato cartelli a Barcola che indichino con precisione tutte le limitazioni e si sono domandati se siano presenti anche in diverse lingue, utili appunto ai turisti, per far capire a tutti ciò che si deve evitare. Spazio tra i commenti, ancora, ai non pochi che hanno auspicato che «i controlli della Polizia locale si indirizzino verso situazioni più urgenti», tra bivacchi in altre zone della città e soste selvagge.
Non sono mancati comunque i sostenitori della multa, che hanno ricordato come gli agenti abbiano «semplicemente applicato un regolamento in vigore».—
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