SICURA, RISPARMIOSA E CI SEGUIRÀ OVUNQUE

di LUCA PIANESI
Personalizzazione, benessere e risparmio energetico: ruota intorno a questi tre concetti la casa del futuro che, nei fatti, è già la casa del presente «perché le tecnologie per un’abitazione “smart” già esistono, sono realtà anche se in alcuni casi restano troppo costose o, più semplicemente, non fanno parte della nostra quotidianità perché deve ancora avvenire il naturale ricambio degli oggetti nelle nostre abitazioni». È il presidente e direttore del nodo italiano dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit Italy) Roberto Saracco a spiegare che «il futuro è già oggi», per quanto riguarda la tecnologia della casa.
Sicurezza. Esiste di tutto: dagli specchi e i water che ci avvertono in caso di rischio di malattia agli elettrodomestici che memorizzano le nostre abitudini alimentari, climatiche e igieniche e che grazie agli smartphone ci permettono di personalizzare la nostra quotidianità demandando alla casa buona parte della gestione della vita domestica. Una sorta di Hal 9000 di “2001 Odissea nello spazio”, il super computer che tramite il suo occhio rosso tutto controllava e tutto sapeva di quel che accadeva all’interno della navicella Discovery del film del ’68 di Stanley Kubrick. Quella era fantascienza ma, oggi, il futuro è realtà. «La grande rivoluzione è avvenuta negli ultimi quattro, cinque anni con il diffondersi degli smarphone e dei tablet – racconta Saracco – e con il contemporaneo crollo dei prezzi di produzione dei chip che ha permesso di trasformare tutti i nostri elettrodomestici in veri e propri computer: dalla televisione alla lavatrice, dal microonde al termostato tutto, ormai, nella nostra casa, è dotato di un software, è in grado di memorizzare le nostre richieste e di lavorare, potenzialmente, connettendosi con gli altri oggetti».
Come Hal 9000 quindi la casa è in grado di fare sistema e, salvo ripensamenti da film di fantascienza, di mettersi al servizio delle nostre esigenze.
Personalizzazione. Per connettere la casa e i suoi elettrodomestici all’uomo, però, serviva una chiave. Uno strumento che trasmettesse alle “macchine” i nostri desiderata. Un oggetto, quindi, alla portata di tutti, costantemente con noi e che ci conoscesse meglio di chiunque altro. In una parola: lo smartphone. Il cellulare, infatti, oggi monitora i nostri spostamenti (grazie al gps), impara e modifica le nostre abitudini (chi utilizza, per esempio, le app “contapassi” sa bene che lo smartphone è capace di spingerci oltre i nostri limiti), sa con chi ci rapportiamo, chi chiamiamo, chi incontriamo ed è a sua volta personalizzabile grazie alle app. «È lui il “telecomando” che ci permetterà, e potenzialmente già ci permette, di vivere la casa anche da remoto – prosegue il presidente degli Eit Italia – e di di gestire il riscaldamento, il forno, la lavatrice, per esempio, accendendoli poco prima di rincasare. Ma più in generale lo smartphone registrerà le nostre abitudini e le riprodurrà in automatico. Addirittura – e questo è “futuro” non è ancora “presente” – una volta che tutte le case saranno vere “smart home” quando saremo ospiti in un altro appartamento o in una stanza d’albergo tutti i servizi si connetteranno direttamente al nostro smartphone e si “setteranno” su quelle che sono le nostre abitudini. Insomma la nostra casa, se vorremo, ci seguirà dappertutto».
Benessere. Ma se il futuro è adesso ci sono alcune innovazioni che, pur sapendo di fantascienza, in realtà sono già fruibili: in Giappone, per esempio, sono da tempo diffusi i wc che modificano il calore dell’asse in base all’avvicinarsi dell’utente e soprattutto che monitorano il nostro stato di salute. «L’altro grande tema che caratterizza e caratterizzerà le case “smart” è, infatti, quello del benessere – aggiunge Saracco – e chi meglio degli oggetti che usiamo quotidianamente può tenerci sotto controllo? Il wc giapponese, per esempio, ha un software in grado di analizzare feci e urine di chi lo utilizza e di avvisarlo, via wireless, su pc o smarphone di eventuali valori sballati. C’è poi uno specchio che grazie a uno scanner 3d esamina tutti i giorni il volto di chi lo utilizza e, tramite delle telecamere multispettrali, è in grado di stimare i livelli di frequenza cardiaca e dell’emoglobina monitorando lo stato di salute. Per non parlare delle pantofole che prevengono l’ictus. È stato studiato che 48 ore prima di un’ischemia il nostro cervello modifica leggermente la nostra andatura. Questa variazione, impercettibile per i nostri sensi, viene invece rilevata da queste pantofole che ci avvertono del problema».
Risparmio energetico. Una casa che ci conosce in tutto e per tutto ci permette, quindi, di preservare la nostra salute ma anche di razionalizzare i consumi energetici. La personalizzazione dei servizi implica che gli stessi vengano utilizzati solo quando veramente ne abbiamo bisogno. «La casa, quindi, si metterà in stand-by quando l’abbandoneremo tanto, come detto prima, potremo “riaccenderla” anche da distanza», prosegue Saracco.
E poi ci sono le nuove tecnologie. «In particolare – conclude il presidente di Eit Italia – gli smart material e le nanotecnologie. Già oggi, infatti, esistono vetri realizzati con nanosuperfici che sono autopulenti e che selettivamente filtrano o riflettono le diverse lunghezze d’onda della luce permettendo il riscaldarsi o il refrigerarsi degli interni. Capaci, infine, di catturare le lunghezze d’onda che non vediamo immagazzinando la loro energia e incamerandola in batterie per utilizzi futuri».
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