Silvia del «Gf», cambio di sesso a Trieste
Silvia Burgio, una delle concorrenti più popolari dell'ottava edizione della trasmissione «Grande Fratello», si è sottoposta all'operazione che ha cambiato la sua identità sessuale al Centro universitario per la diagnosi e la terapia dei disturbi di identità di genere di Trieste. La concorrente del reality si è affidata alla clinica diretta dal professor Emanuele Belgrano. Ad operarla è stato lo specialista Carlo Trombetta

Silvia Burgio, una delle concorrenti più popolari dell'ottava edizione della trasmissione «Grande Fratello», si è sottoposta all'operazione che ha cambiato la sua identità sessuale al Centro universitario per la diagnosi e la terapia dei disturbi di identità di genere di Trieste dove dal 1994 al 2007 si sono sottoposte a questo tipo di intervento ben 213 persone.
Nata ventinove anni fa a Gallarate in provincia di Milano con il nome di Giuseppe, Silvia non riusciva ad accettare il suo aspetto da maschietto fin da piccola e, pian piano, negli anni, prendendo consapevolezza dell'inadeguatezza del suo corpo ha deciso di fare il grande passo. Dopo un mutamento costante, un cambiamento che fin dall'adolescenza l'ha vista acquisire sempre con maggior determinazione l'aspetto di una ragazza, pochi anni fa ha deciso di affrontare il problema radicalmente affidandosi alla clinica diretta dal professor Emanuele Belgrano. Ad operarla è stato lo specialista Carlo Trombetta.
La stessa Silvia, raccontando il suo percorso, ha la sensazione di aver intrapreso lo stesso mutamento che un bruco dentro ad un bozzo è costretto a subire per diventare poi farfalla. A chi la definisce ancor oggi transessuale, non risparmia una precisazione: «Io sono un ex-transessuale perché trans - spiega - vuol dire attraversare, essere in una fase transitoria ed io non lo sono più. Se prima ero Giuseppe, un uomo, oggi sono diventata Silvia: una donna a tutti gli effetti. Chi è diverso - ha recentemente dichiarato in un'intervista televisiva - è sempre visto male. Io sono una persona che ha fatto delle scelte, che le ha inseguite e realizzate e sfido chiunque a sentirsi perfetto».
Una volta presa la decisione di sottoporsi all'intervento e dopo aver fissato un appuntamento per un primo colloquio con la struttura triestina, il tragitto affrontato da questa ragazza non è stato semplice: alla base un rapporto strettissimo ed importantissimo con l'equipe degli psicologi che affiancano chi decide di sottoporsi ad una simile operazione. Dopo almeno un anno di terapia psicologica e ormonale, se gli specialisti esprimono parere favorevole, l'interessato può presentare istanza al tribunale di residenza per ottenere l'autorizzazione all'intervento. Chi decide di sottoporsi all'intervento in seguito otterrà dal giudice la rettifica anagrafica su tutti i documenti, tranne il casellario giudiziario e il certificato integrale di nascita.
Al Cedig, il centro di Trieste dove l'aspetto umano e la competenza sono ai massimi livelli, c'è una lista d'attesa di quasi due anni. Il costo si aggira intorno ai 15mila euro.
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