Silvia Paoletti

Annata molto intensa per le Acli provinciali che, quest’anno, hanno festeggiato l’anniversario dei settant’anni. Sette decenni in cui l’associazione di promozione sociale è stata indiscussa...
Bumbaca Gorizia 20.01.2009 Mossa, Silvia Paoletti con Pallavicini da Medeot - Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 20.01.2009 Mossa, Silvia Paoletti con Pallavicini da Medeot - Foto di Pierluigi Bumbaca
Annata molto intensa per le Acli provinciali che, quest’anno, hanno festeggiato l’anniversario dei settant’anni. Sette decenni in cui l’associazione di promozione sociale è stata indiscussa “sentinella” del territorio con grande attenzione ai problemi sociali, ai deboli, alle persone in difficoltà. Le Acli sono un’associazione che fanno del sociale la loro bandiera, la loro caratteristica. Più volte si è detto che il sodalizio è e deve essere in questo particolare periodo socio-economico un’associazione “in uscita”: deve impegnarsi sempre più nell’ottica della sussidiarietà e deve essere al servizio del bene, guardando alle persone più fragili. «Purtroppo, l’Isontino è ancora lontano dall’uscita della crisi economica. Basti contare quante aziende di forte impatto economico sul nostro territorio hanno chiuso i battenti nell’arco degli ultimi sei anni. Il nostro territorio detiene, poi, il primato di maggior tasso di disoccupazione: siamo al 9,3%. I contratti di lavoro (quelli che ci sono) sono sempre a termine, di sei mesi in sei mesi, di anno in anno e tutto questo non da alcuna certezza al lavoratore, se non per un breve periodo ma, soprattutto, non dà ai giovani la possibilità di vivere autonomamente e di creare una famiglia», le parole della presidente delle Acli provinciali Silvia Paoletti. (fra.fa.)


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