Sissa a “corto” di bus Ricercatori e impiegati stretti come sardine

Nelle ore di punta la linea 38 non basta. Anche ai residenti capita di dover aspettare alla fermata la corsa successiva
Di Elena Placitelli
Lasorte Trieste 13/04/17 - Via Bonomea, SISSA, Capolinea Bus 38
Lasorte Trieste 13/04/17 - Via Bonomea, SISSA, Capolinea Bus 38

Trieste è riconosciuta come “città della scienza”, ma i servizi che offre ai ricercatori lasciano a desiderare. È il caso dei trasporti pubblici diretti alla Sissa, fra gli istituti di ricerca più attivi nel fare di Trieste un polo di eccellenza. La Sissa, da quando, nel 2010, è stata trasferita in via Bonomea, soffre infatti la carenza di autobus che permettano a ricercatori e impiegati di andare e tornare dal lavoro. E a risentirne sono anche i residenti.

L’unico autobus deputato allo scopo è la linea numero 38, che parte da piazza Oberdan e arriva appunto fino all’ingresso della Sissa. È una “navetta” di piccole dimensioni perché nessun altro mezzo della Trieste Trasporti riuscirebbe a percorrere la strettoia di via Bonomea a ridosso del ponte. Di conseguenza la “38” può contare solo pochi posti a sedere, col risultato che, negli orari di punta, ricercatori, impiegati e residenti restano spesso a piedi. E i più fortunati, coloro che riescono a salire sul bus, si ritrovano schiacciati come sardine.

Il problema, segnalato da anni, ha avuto un ridimensionamento a ottobre, quando Trieste Trasporti ha potenziato il servizio istituendo, nelle ore di punta , un terzo autobus 38 per collegare ogni 20 minuti il centro città a via Bonomea. Uno sforzo apprezzato, che però non ha risolto granché. Ci sono infatti sempre più studenti dell’Università di Trieste che vanno a fare lezione alla Sissa. Ogni giovedì, inoltre, decine di alunni delle scuole della città si recano in via Bonomea per partecipare a “Sissa for schools”, un progetto che permette loro di entrare in contatto con gli scienziati.

E così, nelle ultime settimane, il servizio pubblico ha subìto un vero e proprio tracollo. «È pur vero che Trieste Trasporti mette a disposizione autobus aggiuntivi a richiesta - spiega Simona Cerrato, responsabile delle attività di “Sissa for Schools”- ma è altrettanto vero che risponde solo per un minimo di 50 utenti in più. Le classi delle scuole, dalle elementari alle medie, che partecipano al nostro progetto non sono così numerose, e gli autobus in funzione non possono che intasarsi».

Il disagio, per quanto attutito da ottobre, non è risolto neanche per il rappresentante degli studenti della Sissa, Matteo Caorsi: «Se rispetto al passato sono meno numerose le persone costrette ad attendere la corsa successiva, gli autobus restano decisamente affollati, e capita che i residenti se la prendano con noi».

Il malessere è chiaro anche ai vertici della Sissa, da dove il segretario generale Gabriele Rizzetto avanza una proposta: «Nell’ultimo questionario condotto internamente, il 55,44% dei nostri ricercatori ha risposto che utilizzerebbe il bus della linea numero 4 se il tragitto di questa linea venisse prolungato dall’Obelisco fino all’ingresso della Sissa. Sarebbe la soluzione ideale».

Se dal Comune l’assessore competente Luisa Polli parla di «ragioni condivisibili ma anche di ristrettezze che obbligano a guardare le priorità, come i bambini di Campo Sacro non serviti da alcun bus per andare a scuola a Opicina», una certa apertura viene da Trieste Trasporti. Così il direttore di esercizio Roberto Gerin: «In passato abbiamo proposto un bus più grande che dalla Sissa andava su Strada nuova per Opicina, ma nessuno lo usava. Di recente non ci è arrivata alcuna segnalazione in merito, restiamo in attesa».

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