Sistiana, la palazzina Aiat chiusa per tutta l’estate

DUINO AURISINA. Quattro mesi sono passati senza che la sua proposta ricevesse uno straccio di risposta. Soprattutto si è conclusa una stagione senza che gli spazi dell'ex Aiat di Sistiana, eccezion fatta per il suo punto informativo, venissero utilizzati dalla Provincia per promuovere mostre, conferenze, eventi enogastronomici, insomma iniziative in grado di valorizzare le bellezze e le risorse del territorio. Così l'imprenditore Claudio Lauritano, titolare della locanda Gaudemus, la cui famiglia è attiva da cinque generazioni nel settore alberghiero e della ristorazione, si è deciso a tornare alla carica: «Trecentottantamila euro sono stati spesi per ristrutturare l'edificio dell'ex Aiat e poi lasciarlo chiuso: questo, oggi, suona proprio come uno sperpero di denaro pubblico».
A maggio Lauritano aveva lanciato un'idea per utilizzare la struttura non solo come spazio per incontri pubblici, sul modello dell’Expo Mittelschool (cosa che a suo dire non consentirebbe di rientrare dell’investimento pubblico compiuto a Sistiana), ma anche come sala da cerimonia. Sfruttando così le attrezzature esistenti: una cucina accessoriata e collegamenti multimediali. Il catering, spiega sempre Lauritano, “offrirebbe ai giovani un'opportunità di lavoro e agli imprenditori locali di smerciare i propri servizi e prodotti”: cibo, fiori, stampe. Impiegare la struttura come sala nuziale, poi, determinerebbe ricadute positive anche sul settore alberghiero.
«Facendo pagare per una cerimonia un noleggio complessivo di 2mila euro – spiega Lauritano -, solo con una cinquantina di matrimoni all'anno la Provincia incasserebbe100mila euro». Soldi che l'ente poi potrebbe destinare alla promozione di manifestazioni ed eventi no profit. Ma questa possibile soluzione è diventata lettera morta. «Dalla Bassa Poropat niente di fatto – conclude – tutto è rimasto tale e quale, cioè inutilizzato. Che qualcuno prenda, una volta per tutte, la decisione di riaprire la struttura». Altro indizio di trascuratezza: l'impossibilità a mantenere aperti i bagni esterni per gli avventori della passeggiata Rilke. «Si parla tanto di piste ciclabili e della voglia di far decollare Duino Aurisina da un punto di vista turistico – conclude Lauritano –, ma poi si tollera che, proprio in un comune turistico, vi siano ancora camion lunghi 15 metri che sfrecciano su e giù per i centri abitati di Sistiana e Duino, quando il prefetto da anni chiede che qualcuno indichi la pericolosità del tratto per correre ai ripari. Invece di discutere, bisogna fare». Che il degrado sia evidente lo segnala anche il capogruppo del Pdl Massimo Romita, indicando come la vegetazione moribonda all'ingresso dell'edificio non offra certo un bel biglietto da visita: «L'area esterna sembra il deserto dei tartari più che una palazzina di accoglienza e informazione turistica. Mi domando allora: il Comune e la Provincia, gestori della struttura, non potevano bagnare i fiori e le piantine per dare un minimo di dignità? O forse con la spendig review non si possono permettere un "sbrufador de acqua" al giorno?».
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