Sizzi saluta gli amici con l’ultima vignetta che scaccia la morte

L’ironia è una lama che trapassa anche la morte. E, in questo senso, la vince. Dimostrando, se ve ne fosse dubbio, che lo spirito è più forte della carne. Una testimonianza l’ha ricevuta chi si è visto indirizzare, un mese prima della sua scomparsa, la vignetta in cui l’autore Antonio Sizzi si era ritratto, armato di matite e pennarelli, nell’intento di scacciare la Nera Signora mentre tentava di acciuffarlo. «Ma non prima de esserse fatti ’ncora qualche altra mata ridada...», annotava nel fumetto.
La Cantada, storica rivista carnascialesca edita dalla Pro loco, ha perso così uno dei suoi più affezionati fumettisti, collaboratore fin dal 1983. Da qualche tempo un male di quelli spietati, che non molla la presa fino alla fine, lo affliggeva. Aveva 60 anni. Ha lasciato la moglie Daniela, il figlio Matteo, la mamma Rita. I funerali si sono svolti lunedì mattina e la salma è stata cremata.
Alla malattia, Antonio Sizzi, aveva cercato in ogni modo di resistere. Usando, come si è visto nell’ultimo lascito agli amici (che nonostante la cruda situazione hanno apprezzato il gesto), l’ironia. Un’attitudine ch’era nelle sue corde e attraverso la quale esprimeva un umorismo tagliente, ma sempre delicato, presente in numerose delle Cantade conservate in casa da tanti monfalconesi.
La redazione della rivista non esita a sottolineare che Antonio Sizzi «era uno dei migliori vignettisti» del team. Perché «per molti anni ha saputo far sorridere i cittadini». Chi lo ha conosciuto lo ricorda come un abile disegnatore caricaturista, anche a livello nazionale: sapeva trattare la satira con eleganza e signorilità, senza mai andare oltre le righe.
Se il disegno era indubbiamente la sua prima passione, Sizzi sin da giovanissimo aveva dimostrato inclinazione per l’arte e lo spettacolo, in senso ampio. E in seguito, in effetti, come qualcuno ricorda, denotò in varie occasioni padronanza nel canto, ma soprattutto disinvoltura e mestiere nel ruolo di conduttore di programmi radiofonici nelle emittenti monfalconesi, quando l’antenna era ancora uno dei principali mezzi di informazione e svago per la popolazione. Negli anni in cui ci si mandava le dediche via radio, come ricorderanno i non più giovanissimi.
Gian Carlo Blasini, presidente del Consorzio Isontino delle Pro loco ricorda Sizzi come una «persona buona e sempre disponibile alla collaborazione, un esperto arredatore». Originario di Taranto, era arrivato a Monfalcone in giovane età. «Da neanche un mese - riferisce Blasini - aveva iniziato le cure con la speranza di recuperare quello che un male aggressivo gli stava portando via e, con invidiabile coraggio, ha saputo affrontare il cammino pur sapendo che le speranze non erano molte».
«Nell’ultima vignetta - conclude -, che mi ha inviato neanche un mese fa, con ammirevole autoironia aveva ritratto se stesso, munito di matite e dedito a scacciare una scura figura che tentava di ghermirlo. Per me è stato un artista e un umorista fino all’ultimo».
La Pro loco di Monfalcone e la redazione de La Cantada sono vicini, in questo difficile momento, alla famiglia dell’amico Antonio, cui rinnovano il cordoglio.
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