Slovenia, Capodistria è il Comune più indebitato

Il ministero delle Finanze accerta uno scoperto di 57,7 milioni di euro a fine 2010 Ogni cittadino ha sulle spalle un deficit di 1.149,71 euro. Critiche a Popovic

di Mauro Manzin

TRIESTE

Il Comune di Capodistria è al vertice della triste graduatoria dei comuni più indebitati della Slovenia. Lo affermano i dati in possesso del ministero delle Finanze di Lubiana. Se il suo debito nel 2008 toccava quota 10 milioni di euro a fine 2010 ha raggiunto la ragguardevole cifra di 57,7milioni di euro, il che significa che ciascun cittadino di Capodistria ha sulle spalle un debito municipale pari a 1.149,71 euro.

Eppure il Comune di Capodistria in un comunicato stampa datato 7 luglio 2009 ha dichiarato che «come abbiamo già più volte ufficialmente chiarito e come traspare del resto da tutti i dati finanziari che sono di pubblico dominio, il Comune di Capodistria non è indebitato neppure per un euro e costantemente provvede a definire tutti i suoi obblighi». Se prestiamo credito ai dati del ministero delle Finanze della Slovenia il comunicato del Comune appare quantomeno bugiardo. Il debito municipale resta e, anzi, cresce soprattutto nel corso dell’anno pre-elettorale.

«Siamo a conoscenza della situazione finanziaria del Comune di Capodistria - afferma il deputato di Zares Franco Juri - e proprio per questo è stato come un fulmine a ciel sereno apprendere le intenzioni del sindaco Popovic di voler entrare nella proprietà del Casinò di Portorose, sperando che anche i Comuni di Isola e Pirano seguano il suo esempio».

Viste le catastrofiche condizioni economiche in cui versa la società che gestisce il casinò di Portorose, Popovich ha dichiarato che il Comune di Capodistria, con l’aiuto dello Stato, è pronto a risollevare le sorti della casa da gioco per salvare i posti di lavoro.

«È difficile dire - puntualizza Juri - se il sindaco la pensa in questo modo in quanto è un personaggio naif oppure perché ha un progetto chiaro, il quale però è sicuramente lontano dal pubblico interesse e probabilmente molto vicino invece ad altri interessi». Il deputato di Zares comunque sostiene di non voler speculare su questo e prosegue però con alcuni interrogativi. «Appare difficile parlare di logica in questa operazione - precisa ancora Juri - se il Comune di Capodistria ha venduto negli scorsi anni gran parte del proprio patrimonio, anche alcuni gioelli, alienando altresì la maggioranza delle azioni della società Luka Koper che gestisce il porto che senso ha ora investire nel Casinò di Portorose? Dov’è finita l’imprenditorialità?» In effetti appare molto difficile che il governo sloveno possa accettare un’azione di salvataggio del Comune di Capodistria del Casinò di Portorose. Con quale denaro avverrebbe la ricapitalizzazione della casa da gioco? Con un nuovo debito nei confronti dello Stato?

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