Slovenia, il piano del governo mette a rischio i conti pubblici

Il Consiglio delle finanze lancia l’allarme: in 4 anni lo sforamento potrebbe toccare i 3 miliardi di euro costringendo lo Stato a un nuovo pesante indebitamento

LUBIANA I conti dello Stato e il Documento di economia e finanza (Def) non sono solo un problema tutto italiano nei confronti dell’Unione europea. Le cifre non tornano neppure in Slovenia, dove a lanciare l’allarme di un possibile e rischioso sforamento della spesa pubblica di oltre 3 miliardi di euro è il Consiglio delle finanze (una sorta di Corte dei conti) che, esaminando il programma del neonato governo di Marjan Šarec, con l’appoggio esterno di Levica (Sinistra), e, soprattutto, facendo i conti delle spese previste teme che il bilancio dello Stato non sia in grado di offrire le opportune coperture.

Il monito non è caduto nel vuoto, tanto che è stata programmata immediatamente una riunione della commissione parlamentare per il controllo della finanza pubblica che avrà all’ordine del giorno proprio le conseguenze di spesa relative a quanto stabilito dal programma della coalizione di governo.

Secondo i membri del Consiglio delle finanze, se i partiti che costituiscono l’attuale esecutivo dovessero attuare tutto quanto è stabilito nel programma di governo lo Stato dovrebbe nuovamente indebitarsi pesantemente. Il presidente del Consiglio delle finanze, Davorin Kračun sostiene che l’esecutivo dovrebbe tenere in debito conto quanto sostenuto dall’organismo di controllo, anche se non si sono potute valutare alcune conseguenze fiscali dell’accordo di coalizione. «Tuttavia,ha precisato Kračun, anche in base a quanto ci è noto riteniamo che nei prossimi quattro anni si andrebbe incontro a un peggioramento della finanza pubblica per un ammontare di due o tre miliardi di euro».

Il governo dovrà presentare a Bruxelles i propri conti entro il prossimo 15 ottobre e nel documento finanziario dovrà tenere conto dell’aumento degli aiuti sociali per un ammontare di 40 milioni di euro, dell’aumento dei salari per 100 milioni di euro, dell’adeguamento delle pensioni e della spesa aggiuntiva per il funzionamento del sistema sanitario nazionale, senza dimenticare i fondi per i comuni che proprio nei giorni scorsi sono tornati a chiedere un aumento da parte del governo.

Lunedì scorso il ministro sloveno delle Finanze Andrej Bertoncelj ha fatto il suo esordio all’Eurogruppo. Nell’occasione ha rimarcato che grazie all’aumento del Pil il Paese dovrebbe a breve raggiungere un rapporto tra debito pubblico e Pil pari al 60% come stabilito dai parametri di Maastricht. Bertoncelj ha esposto la volontà di riuscire ad abbassare il costo del lavoro e di lavorare per fare in modo che i giovani entrino prima nel mercato del lavoro e l’età del pensionamento venga innalzata. —


 

Argomenti:balcani

Riproduzione riservata © Il Piccolo