Slovenia, Janša sotto accusa ma è primo nei sondaggi

LUBIANA. La “polpetta avvelenata” a tre giorni dalle elezioni politiche in Slovenia è servita. I quotidiani del Paese e i portali web, infatti, riportano notizie su nuovi presunti finanziamenti da parte di affaristi ungheresi a vantaggio del Partito democratico (Sds) di Janez Janša. Media su cui la notizia è apparsa (Večer, Dnevnik, 24 ur.si) che sono considerati dalla Sds spazzatura di centrosinistra (compresa la nostra testata). Puntualizzata questa visione democratica della libertà di opinione precisiamo che la Sds rimanda tutte le accuse al mittente sostenendo di essersi mossa nella legalita. Pungente il commento del leader Janez Janša a chi gli ascrive legami con Fidesz il partito di centrodestra guidato dal premier magiaro Viktor Orban. «Sono accuse - replica - che mi provengono da chi ha comperato chilometri di filo spinato dall’Ungheria e che con l’Ungheria tratta per costruire il secondo binario sulla linea ferroviaria Capodistria-Divaccia», «con Orban e il suo partito ci conosciamo già da 20 anni tramite il Partito popolare europeo e la nostra politica riguardo il fenomeno dei migranti è molto vicina alla loro». «Per questo motivo oggi l’Ungheria - prosegue - è un paese sicuro, il Belgio diciamo di no». «E poi Orban - conclude Janša - ha aiutato la minoranza slovena in Ungheria e quella magiara in Slovenia». Sds che, ricordiamo, è data in clamoroso vantaggio alle urne dagli ultimi sondaggi.
Posta questa premessa veniamo ai fatti. Come scrive 24 ur.si «nei media che sono legati alla Sds già prima dell’inizio della campagna elettorale è stato investito denaro da uomini collegati a Viktor Orban». «Attraverso gli amici di Orban nei media vicini alla Sds in un anno si sono riversati più di due milioni di euro».
Venendo ai nostri giorni Večer ha registrato che l’imprenditore magiaro Peter Schatz, che siede anche nel consiglio di amministrazione di Nova 24Tv (vicina alla Sds) nel mese di aprile di quest’anno ha depositato 380 mila euro nella sua società Ripost la quale è la detentrice del pacchetto di maggioranza di Nova obzorja, la società che edita Demokracija, Škandal24 (tutti schierati con Janša), mentre il 44% della stessa società è controllato dalla Sds. La legge slovena vieta che i partiti vengano finanziati da soldi che provengono dall’etero, ma non vieta che l’afflusso di denaro estero verso società di cui i partiti stessi siano comproprietari.
Lo stesso giorno in cui Schatz ha versato i suoi 380 mila euro a Ripost e presso lo stesso notaio, Nadia Kumer, lo stesso ha fatto anche l’imprenditrice magiara Agnes Adamik versando 403 mila euro sul conto della sua azienda Crecol Media istituita nel novembre scorso con un capitale di 7.500 euro e registrata come agenzia di annunci pubblicitari e holding. La sua sede è a Lubiana in via Linhartova 13. Allo stesso indirizzo è registrata pure Ripost, Demokracija e Nova 24Tv. Il permesso a Adamik di registrare la sua società a quell’indirizzo, secondo Večer, sarebbe stato dato dal direttore di Nova24Tv e consigliere della Sds a Grosuplje, Mihael Hočevar.
Alla Sds ribattono che si tratta di investimenti assolutamente leciti e trasparenti fati da imprenditori abituati a operare nell’Europa centro orientale e negano che gli stessi siano collegati al premier magiaro Orban. Secondop il settimanale Mladina già nel 2016 l’ungherese Ripost assieme ad altre due aziende magiare hanno investito 800 mila euro nella società NTV24.si che edita i programmi della televisione della Sds Nova 24Tv.
L’investimento a nome delle due società ungheresi è stato concretizzato da Karoly Varga proprietario in patria di due aziende di costruzioni che operano molto con lo Stato. Tutti e tre i proprietari ungheresi di NTV24.si editano in Ungheria media molto vicini al premier Orban. Anche in NTV24.si è presente Peter Schatz che siede tra i componenti del Comitato di controllo della società.
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