Slovenia, Nova Ljubljanska Banka in vendita

Il principale istituto di credito va sul mercato borsistico. Lo Stato conserverà il 25%
Una foto simbolo della sede di Lubiana della Nova Ljubljanska Banka (rtvslo.si)
Una foto simbolo della sede di Lubiana della Nova Ljubljanska Banka (rtvslo.si)

LUBIANA. Il governo della Slovenia ha deciso di privatizzare la maggiore banca del Paese, ossia la Nova Ljubljanska Banka (Nlb) con un’offerta pubblica sul mercato azionario che sarà lanciata sulla Borsa di Lubiana e su una Borsa internazionale.

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Lo Stato, comunque, conserverà il 25% delle azioni più una. Fatto questo che, secondo l’advisor della Holding statale slovena (Sdh), ossia la Deutsche Bank, non influirà sulla vendita del resto dell’azionariato. Anche se l’advisor suggerisce al venditore (lo Stato sloveno) di assicurare che, nonostante la permanenza del 25% dell’azionariato nelle mani di Lubiana, «la banca opererà in base ai più alti standard internazionali».

Secondo il presidente di Sdh, Marko Jazbec dopo le consultazioni avute con gli esperti della Deutsche Bank la messa sul mercato delle azioni di Nlb per un Opa porterà nelle casse dello Stato maggiori introiti se la stessa fosse stata venduta a un partner internazionale strategico a un fondo d’investimento.

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Jazbec che però non ha voluto precisare quali fossero le motivazioni che hanno fatto decidere l’advisor per una vendita sul mercato borsistico delle azioni. Jazbec comunque precisa che la privatizzazione della Nova Ljubljanska Banka deve avvenire nel pieno rispetto dei parametri che Lubiana si è posta in tema di risanamento del sistema bancario nazionale con la Commissione europea, deve avvenire entro la fine del 2017 e inizierà nell’autunno di quest’anno.

L’economista sloveno, Crt Kostevc saluta con piacere la decisione di mettere le azioni della Nova Ljubljanska Banka sul mercato borsistico, almeno così, sostiene, cadrà il sospetto che qualche acquirente straniero ci abbia in qualche modo truffati, ma il tutto sarà sancito dalle leggi del mercato.

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Leggi di mercato, spiega ancora l’economista, che non sono molto vantaggiose in quanto “impongono” un costo di ogni singola azione verso il ribasso proprio per diventare appetibile. È chiaro che se il prezzo della singola azione dovesse essere troppo bassa lo Stato sloveno potrà comunque arrestare il processo di vendita. Il problema, secondo il membro del Comitato di controllo, Francoz Gael de Pontbirand, il quale sta lavorando al cambiamento dello statuto della Nova Ljubljanska Banka, è estremamente semplice.

«Dovete fare attenzione - dice - affinchè il Comitato di controllo della Banca dopo la privatizzazione non impieghi tutto il suo tempo a vedere se la Nlb resta o meno sotto l’influenza dello Stato». Se, comunque, si vuole procedere alla vendita del 75% delle azioni della Nova Ljubljanska Banka sul mercato borsistico, oltre alle rassicurazioni che la Slovenia dovrà essere in grado di fornire ai possibili investitori, c’è un altro fattore assolutamente da non relegare in secondo piano.

Lo spiega ancora il professor Kostevc il quale sostiene che: «Convincere gli investitori che le vicende legate ai cattivi crediti elargiti dall’istituto bancario siano stati risolti». E, in effetti, la “pulizia” della Nlb prosegue e fonti ben informate sostengono che sarebbe in dirittura di arrivo la vendita di fondi inesigibili pari a 800 milioni di euro piazzati sul mercato sloveno e balcanico.

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