Smart road Fernetti-banchine per cancellare le code dei tir

Partita da 2,7 milioni: 27 chilometri di fibra ottica, 57 telecamere sulla statale 202 Monitoraggio di traffico e meteo, calcolo dei tempi di percorrenza del tragitto



Cavi in fibra ottica per 27 chilometri, 24 telecamere per rilevare targhe e riconoscere i veicoli, altri 33 obiettivi puntati per il monitoraggio del traffico e dell’ambiente attraverso complessi algoritmi. Costerà 2,7 milioni la “smart road” che Autorità portuale e Anas creeranno a Trieste per migliorare sicurezza ed efficienza del collegamento stradale che congiunge l’interporto di Fernetti alle banchine e che ogni giorno viene percorso da circa 700 camion diretti sui traghetti pronti a partire per la Turchia.

Lo scopo è rendere più fluide le procedure di imbarco, semplificando il sistema di controlli grazie alla tecnologia. Telecamere e rilevatori consentiranno di tracciare il percorso dei tir che entrano nello scalo: quelli turchi hanno l’obbligo di fermarsi a Fernetti per espletare le pratiche doganali, perdendo poi altri 5-10 minuti per le pratiche necessarie a entrare in porto. Il monitoraggio ridurrà il secondo passaggio a pochi attimi e permetterà inoltre di stabilire con criteri oggettivi quali mezzi debbano essere sottoposti a verifiche aggiuntive, come l’apertura del rimorchio, per scongiurare traffici illegali.

La lettura delle targhe traccerà il camion da Fernetti all’arrivo in porto e le telecamere di contesto analizzeranno le condizioni meteo e del traffico, stabilendo il tempo medio necessario per giungere ai gate dello scalo. Gli obiettivi percepiranno la presenza di bora (che genera un forte rallentamento in discesa su quel percorso), pioggia, incidenti e code, oltre a conteggiare tutti i mezzi in transito e distinguere le auto dai camion.

Il corridoio elettronico individuerà i mezzi che possono aver effettuato soste o deviazioni, magari per caricare o scaricare merci senza autorizzazione. In questo caso scatteranno controlli approfonditi, che oggi sono affidati alle sensazioni soggettive dei doganieri e che l’Autorità stima in futuro saranno limitati a una quindicina di rimorchi al giorno. La stragrande maggioranza dei conducenti si limiterà a passare rapidamente, mostrando il badge ricevuto a Fernetti.

La realizzazione del piano partirà immediatamente, grazie a un accordo quadro che fissa a metà 2020 la consegna dei dispositivi elettronici, che saranno montati lungo la strada statale 202 Triestina e i raccordi autostradali che la collegano a Fernetti. La posa delle telecamere e della fibra ottica sarà affidata ad Anas, che creerà un sistema a circuito chiuso e dotato di appositi software. Il tutto sarà utile anche al monitoraggio del traffico, ma l’obiettivo primario è permettere all’Autorità di facilitare le opere di imbarco sui traghetti che dai moli V, VI e VII partono alla volta della Turchia.

«Il progetto – afferma il presidente dell’Authority Zeno D’Agostino – è parte integrante della fase di espansione dei sistemi tecnologici portuali, per la prima volta in un’ottica di sistema portuale e non più di porto marittimo. Ne deriverà la velocizzazione dell’ingresso dei mezzi ai varchi». Secondo l’ad di Anas Massimo Simonini, «la strada deve essere sempre più attrezzata tecnologicamente. Anas lavora da anni al progetto smart road e smart mobility, utile non solo ad affrontare le sfide della mobilità del prossimo futuro, ma anche a rispondere ad esigenze di controllo rapido ed efficiente del traffico e delle merci e di tempi di viaggio più veloci». —



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