Soci fantasma, l’ateneo presenta il conto

Il Cda dell’Università revoca i fondi 2016 a Open Your Mind e condanna all’interdizione a vita dai bandi anche Time To Change
Silvano Trieste 14/01/2014 Universita' di Trieste
Silvano Trieste 14/01/2014 Universita' di Trieste
Scattano i provvedimenti dell’Università nell’ambito delle indagini su Open Your Mind e Time To Change, le due associazioni sospettate di aver commesso una serie di irregolarità nelle procedure di richiesta di finanziamenti nei bandi 2016 e 2017.

Il Cda dell’ateneo ha inserito all’ordine del giorno della sua ultima seduta esclusivamente i provvedimenti relativi alle richieste dello scorso anno, visto che quelle del 2017 sono state ritirate dai rispettivi delegati una volta avviata l’indagine. Open Your Mind è stata sanzionata con la revoca dei fondi assegnati nel 2016: 2.473 euro. Nel dicembre scorso, va ricordato, la Commissione riparto fondi aveva mandato all’Ufficio organi accademici una segnalazione che notificava la presenza di soci inseriti a propria insaputa. Time To Change, invece, è stato “assolto”: il Cda ha confermato l’assegnazione del contributo di 2.382 euro erogato nel 2016. Originariamente, all’ordine del giorno diffuso in vista della seduta decisiva, era previsto l’avvio del provvedimento di revoca per entrambi i gruppi. I risultati della seduta sono contenuti in un documento informativo “a uso interno” degli organi di amministrazione e di rappresentanza studentesca dell’ateneo. Per il verbale ufficiale - dicono gli addetti ai lavori - bisognerà aspettare circa un mese. Nel resoconto del Cda non sono specificati né i particolari dell’indagine dell’Ufficio legale né le modalità con le quali l’amministrazione provvederà alla revoca dei fondi assegnati. Non è presente nessun accenno su quali siano gli “illeciti” accertati per Open Your Mind. Né tantomeno chi ne sia il responsabile, se la studentessa delegata per il 2016 Costanza Galgaro o Luca Salvati, esponente Pd per due volte eletto nel Cda dell’Università nel suo percorso di studi che si è concluso nel 2010, che risulta esserne segretario nell’atto costitutivo. Salvati ha dichiarato di aver fondato i due gruppi «per continuare ad organizzare attività nell’ateneo e non perdere il contatto con gli studenti». Stando alla ricostruzione che in molti hanno fatto - compresa la stessa Galgaro - era lui a gestire “a distanza” le due associazioni pur non essendo registrato come socio.

«Il Cda ha deciso di revocare il contributo a una delle due associazioni per il 2016 - conferma Diego Bravar, componente esterno del Cda - e i due gruppi studenteschi sono stati interdetti a vita dalla partecipazione ai bandi per assegnazione di finanziamenti, visto che per entrambi è stata accertata una responsabilità sulle richieste del 2017». Elemento, questo, della interdizione perpetua, non citato nel documento interno. «Tutte le decisioni sono state votate all’unanimità», ancora Bravar. Come verranno recuperati i fondi e chi dovrà restituirli? «Non è di nostra competenza procedere alla revoca - fa notare Bravar - perché saranno gli uffici dell’Università a contattare direttamente l’associazione interessata». E le persone? «Sono dettagli di cui si occupano gli uffici».

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