Società nautiche tornano le passerelle ma non per tutti
Sì ai progetti per baia di Grignano, Cedas e Filtri. In altri casi pontili galleggianti, e c'è anche chi dovrà saltare in barca

Missione compiuta per la Capitaneria di porto, pena finalmente terminata per le società nautiche. A distanza di due anni dai primi blitz scattati su moli e banchine e sfociati nel sequestro di decine di scalette e anelli, la "guerra delle passerelle abusive" può considerarsi chiusa. Dopo tante attese, rinvii e denunce per occupazione abusiva di area demaniale, rimaste poi lettera morta, alcuni dei circoli finiti nel mirino della Guardia costiera si sono infatti visti approvare i progetti che, ridefinendo la collocazione dei manufatti, "sanano" una volta per tutte le irregolarità contestate in passato. Questione definitivamente risolta, quindi? Non proprio. Perchè altri sodalizi sono ancora in attesa di ottenere il sudato disco verde. E c'è anche chi, nel timore di doversi imbarcare in operazioni troppo e macchinose, ha addirittura rinunciato ad ottenerlo, dicendo addio alle passerelle e ripiegando su soluzioni alternative. Ma andiamo con ordine. I progetti che hanno ottenuto l'autorizzazione sono, al momento, quelli riferiti alla baia di Grignano, al Cedas di Barcola e al porticciolo dei Filtri. Ad approvarli è stata la Conferenza dei servizi convocata Direzione del Territorio della Regione. Realtà che, dopo il trasferimento di competenze sul demanio marittimo dallo Stato agli enti locali, ha sostituito la Capitaneria nella regia della pianificazione dei porticcioli fuori dalla giurisdizione dell'Autorità portuale (da Barcola a Grignano e, sul lato opposto, da Punta Olmi al confine). Grazie alla "benedizione" del nuovo interlocutore, quindi, i proprietari di barche ormeggiate in quelle tre aree potranno nuovamente servirsi di passerelle. Manufatti che, nel caso del Cedas, verranno "nascosti" sotto ad alcune panchine da addossare al muro che fiancheggia il molo, mentre a Grignano avranno collocazioni diverse. «Noi - spiega Giovanni Svara, presidente della Nautica Grignano - seguiremo due linee d'intervento: dove c'è il molo in pietra, appenderemo le passerelle in verticale, agganciandole praticamente all'impavesata, mentre lungo la scogliera sistemeremo delle scalette in orizzontale». Quella delle passerelle appese in verticale è la stessa idea proposta dalle 4 società (Svbg, Sirena, Bunker e Amici del Maree) presenti nel porticciolo di Barcola. «Il nostro progetto, però, non è stato ancora approvato per alcune carenze di documentazione - spiega Vincenzo Spina, presidente della Barcola-Grignano -. Contiamo comunque di presentare le integrazioni a breve, nella speranza di riuscire finalmente a chiudere questa faticosa partita». Chi l'ha chiusa in maniera drastica è il direttivo della Pietas Julia, attiva a Sistiana. «Di scalette ne avevamo solo alcune lungo le banchine - chiarisce il presidente Antonio Tommasi -. Vista la complessità dell'iter per regolarizzarle e l'esiguità degli utenti, abbiamo deciso di rimuoverle. Per salire sulle barche, quindi, alcuni nostri soci fanno i salti». Alternativa anche la strada scelta dalla Polisportiva San Marco del Villaggio del Pescatore: «Abbiamo eliminato il problema alla radice - spiega il presidente Lorenzo Torelli -, installando a nostre spese due pontili galleggianti, mentre un terzo, fisso, l'ha costruito la Regione. Ci sono voluti due anni di pene e attese ma almeno, adesso, le passerelle non ci servono più».
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