Sognava di diventare medico: ora inventa giocattoli e fa sognare i bambini

TRIESTE. Quando il gioco si fa creativo, le persone creative iniziano a inventare.
È il motto speciale che accompagna il lavoro della triestina Monica Pierazzi Mitri, di professione illustratrice e creatrice di giochi per bambini: una missione che la vede impegnata anche nel settore “prima infanzia” della Clementoni, una delle aziende leader in campo internazionale, tra personaggi storici da reinventare nella grafica e nei colori e altri invece del tutto originali, da concepire magari a corredo di riviste specializzate.
Un mondo, il suo, che si configura tra il pratico e il fatato e che Monica ha iniziato a conoscere da vicino sin dal 2007, anno di un debutto professionale dall’impatto importante, legato alla nota serie di animazione “Winx Club”, la produzione tv prodotta dalla Rainbow che spopolò a lungo sui canali Rai Gulp e Yo Yo.
Dopo quell’esperienza, durata circa un anno, non ha più abbandonato il proprio impegno artistico dedicato appunto al mondo dell’infanzia, accantonando del tutto i progetti rivolti in origine verso ben altri lidi: «Sognavo di studiare Medicina – confessa Monica – e anche in questo campo meditavo comunque una svolta artistica. Pensavo infatti di diventare illustratrice di testi di chirurgia, un’idea di partenza che mi aveva indirizzato verso degli studi di anatomia. Poi le cose sono andate diversamente e non me ne sono mai pentita. Anzi, non conosco nel mio mondo qualcuno che sia poi tornato indietro.
È troppo gratificante sapere che quello che disegno accompagnerà le avventure fantastiche di molti bimbi e che resterà magari impresso nei loro ricordi dell’infanzia, così come io stessa serbo ancora la memoria dei miei giocattoli. Ne ricordo ancora la sensazione al tatto, e persino lo stesso profumo».
La “missione” della creativa triestina negli anni si è così nutrita di stimoli e riferimenti. «Diventare mamma ha regalato valore alla mia professione», dichiara divertita: «Questo mi ha portato ad analizzare meglio il mercato a cui mi rivolgo».
Già, il mercato. Matite, pastelli e fantasia spesso non bastano, bisogna confezionare un “prodotto” e renderlo fruibile sotto il profilo commerciale: «In tempi di Covid almeno le edicole restano sempre aperte e questo consente di creare qualcosa da allegare alle riviste. Ultimamente il lavoro è cambiato molto, oggi col tablet è possibile ottimizzare i tempi in ambiente digitale. Non ci si annoia mai ma bisogna mantenere la mente sempre aperta e vigile». Il futuro? Altri colori, nuovi personaggi, ma soprattutto «trasmettere ai bimbi tanta positività, e dotare realmente il gioco di una componente educativa».
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