Soldi in cambio di appalti agli amici Clini e la compagna a processo

L’accusa è quella di aver smistato arbitrariamente fondi pubblici milionari per finanziare progetti in ogni parte del mondo, da Venezia alla Cina, dall’Iraq al Montenegro fino al Brasile, affidando incarichi (e relativi contributi) a imprese amiche, ricevendone in cambio soldi versati su conti esteri e favori: servizi di security per la famiglia, lavori in casa della compagna, consulenze.
Inizierà il 3 novembre davanti al Tribunale di Roma il processo a carico dell’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini e di altri 26 indagati, tra i quali la sua compagna, la triestina Martina Hauser, consulente del ministero. Tra loro anche l’ex assessore del Comune di Venezia Antonio Paruzzolo, l’imprenditore padovano Augusto Pretner Calore, l’ingegner Sandro Favero (della F&M Ingegneria spa) e il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Tutti respingono le accuse.
Secondo la Procura romana, Clini avrebbe abusato della propria posizione, da capo della Direzione clima ed energia, costruendo una fortuna: «Destinando in modo totalmente discrezionale ingenti risorse economiche del Dicastero, apparentemente finalizzate solo alla valutazione dell’impronta ambientale, con il calcolo del carbon footprit, ma in realtà sin dall’inizio anche destinate a società o enti riconducibili a Clini, alla sua compagna o altri sodali». Soldi per 110 milioni di euro. Nei giorni scorsi si è svolta l’udienza per il rinvio a giudizio dei 27 imputati, accusati – a vario titolo – di associazione per delinquere transnazionale finalizzata alla corruzione, all’abuso d’ufficio, alla turbativa d’asta ed al peculato. I fatti in questione risalgono al 2014 e investono progetti di efficientamento energetico in ogni parte del mondo. Stanziamenti italiani regolarmente a fondo perduto, ma che sarebbero stati dati senza gare, con discrezionalità, ad imprenditori che – secondo l’accusa – ricambiavano Clini&Co. «con denaro o altre utilità, attraverso prestazioni professionali vere o fittizie, assunzioni e incarichi».
«Dopo sette anni dall’inizio delle indagini finalmente avrò un processo», si difende Clini, «e potrò rendere evidenti le poche e false testimonianze e le stravaganti interpretazioni con le quali si cerca di distruggere 25 anni di lavoro per il mio Paese. Sono 2.500 i progetti per lo sviluppo sostenibile e la lotta ai cambiamenti climatici realizzati in Italia e in 38 paesi, cofinanziati con oltre 500 milioni dalla Commissione europea e dalla Banca mondiale, con la partecipazione di 20 università italiane, centri nazionali di ricerca, università di Harward, Pechino, Shanghai e Sao Paulo, e 260 imprese italiane. Senza dimenticare l’introduzione in Italia dal 2008 del calcolo dell’impronta ambientale e sul carbonio. Sono orgoglioso di aver promosso protocolli delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Se questo è un reato, sono colpevole». Parla anche la difesa dell’ingegner Favero. «Lo studio F&M Ingegneria è conosciuto a livello internazionale», commenta l’avvocato Alessandro Rampinelli, «si è occupato di importanti lavori in Cina e in Montenegro commissionati dalle autorità di quei paesi, non da quelle italiane, nell’ambito di un programma di cooperazione tra l’Italia e quegli stati esteri. È vero che questi stati hanno utilizzato fondi italiani, ma nessuno ha mai messo in dubbio l’alta qualità del lavoro svolto dalla Favero. Secondo le indagini, da altre società in cordata sarebbero stati erogati fondi su conti esteri del dottor Clini e di altri indagati. La F&M è estranea a queste erogazioni: il dibattimento lo chiarirà».—
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